La sua verità l’avevamo già ascoltata dalle pagine dei verbali arrivati alla stampa, all’indomani della scoperta dell’altarino. Ma vedere Natalie seduta sulla comoda poltrona di Porta a Porta, mentre racconta ad un curioso Bruno Vespa i particolari della sua “amicizia” con Marrazzo, fa tutto un altro effetto.
E allora cominciamo proprio dall’amicizia tra il trans e l’uomo politico, invitandovi poi a gustarvi i video in fondo all’articolo:
Conosco Piero Marrazzo dal 2001, dalla fine di febbraio. Ci siamo conosciuti a via del Corso mentre compravo delle scarpe, poi mi ha cercato su un sito internet. Il nostro primo incontro è stato in quegli anni, poi ce ne sono stati altri, ma non tutti i giorni: uno o due volte a settimana al massimo e ogni tre, quattro mesi.
E ancora:
Eravamo amici, ero come una psicologa per lui, ci raccontavamo le nostre cose. Io a lungo non ho saputo che faceva televisione, perché non amo molto la tv italiana. Poi l’ho saputo e a casa sua mi ha mostrato due Telegatti. Era un rapporto d’amicizia. Perché, una trans non può avere un amico.
Certo che si, ci mancherebbe. Ma qualcuno dovrebbe spiegare alla bella Natalie che di solito gli amici non te li porti a letto, chiedendogli poi di pagarti 1000 euro per qualche ora di allegro trastullo.
Tra i tanti capitoli interessanti del’intervista c’è poi quello relativo al consumo di cocaina:
Conosco Marrazzo da tanti anni, e non ha mai portato, né mi ha chiesto di portare la droga. Non posso affermare con certezza ciò che succedeva con gli altri, ma a me non ha mai detto che prendeva droga, anche perché sa che a me non piacciono i clienti con la droga.
E allora quella nel suo appartamento al momento del blitz dei carabinieri?
Chi avrebbe mai aperto la porta con droga e tesserino su un tavolino? Non è vero che li ho messi io, tanto è vero che Marrazzo si è reso conto del piatto con la droga solo quando loro sono andati via.
Il mistero continua e chissà se riusciremo mai a sapere tutta la verità. Intanto beccatevi i video.