Fabrizio Corona, pena ridotta (ma voleva l’assoluzione)

Foto: AP/LaPresse

Continuano a far discutere i guai giudiziari di Fabrizio Corona, non ancora uscito dal vortice di fotoricatti che lo hanno costretto a difendersi da accuse pesantissime. Lo scorso anno il re dei paparazzi era stato condannato a 3 anni ed otto mesi di reclusione, per via dei soldi chiesti a Francesco Coco e Marco Melandri, onde evitare la pubblicazione di foto compromettenti.

E’ trascorso un anno da allora e proprio oggi è andato in scena il processo di appello, durante il quale il bel Fabrizio sperava di veder svanire le accuse a suo carico.

In realtà una mezza soddisfazione se l’è tolta, se è vero che gli è stata ridotta la pena ad un anno e cinque mesi, poiché Corona è stato giudicato innocente in merito ad alcuni capi di imputazione, ma non in merito ad un ricatto tentato ai danni del calciatore Adriano, nonché a quello tentato nei confronti dello stesso Coco per altre fotografie.

Al momento della lettura della sentenza, Corona ha esultato, battendo ripetutamente i pugni sul tavolo, ma evidentemente non ha ascoltato bene quello che il giudice leggeva. Lo ha capito – ahilui – solo all’uscita dal tribunale, quando il suo avvocato gli ha spiegato la situazione. E a quel punto Fabrizio è sbottato alla presenza dei giornalisti:

Certo tutti mi dicono di essere contento, ma non sono contento per un c…o. Alla giustizia non ci credo. Bisogna combattere per la propria innocenza ed è solo a quello che bisogna credere. Il caso di Adriano è scandaloso, non sta né in cielo, né in terra. Tutto quello che è stato dichiarato è falso e lo avevamo dimostrato. Ho esultato troppo presto, ero convinto di essere assolto. Ripeto, è una presa per il culo. Questa sentenza dimostra che Corona non si può assolvere in appello, ma solo in Cassazione.

E che Cassazione sia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *