Non ho una spiegazione. E nemmeno una vaga idea. Tutto è accaduto in modo fulmineo, sono rimasta basita. In questo, Franco mi ha molto delusa. Se un uomo ti espone al giudizio pubblico, credo che almeno ti debba una spiegazione. Io non l’ho ricevuta. E non si fa così.
Questa relazione d’amore non mi ha mai favorita, anzi, ha rallentato lo sviluppo di alcuni progetti. Per esempio: un volume da me curato doveva far parte di un’enciclopedia del benessere allegata all’Espresso; ebbene, la pubblicazione è stata posticipata per motivi di opportunità. Gli stessi che hanno causato la riduzione delle mie presenze in Tv. Da anni ho una collaborazione con Raiuno, ma in questo periodo mi sono limitata per scongiurare il rischio di sovraesposizione. Chi mi dipinge come un’arrampicatrice è in malafede. Abbiamo fatto, insieme io e il ministro, scelte ragionate, sempre nel rispetto del suo ruolo istituzionale. Però il prezzo più pesante l’ho pagato io. Ti aspetteresti un po’ di solidarietà dalle donne. O, almeno, il silenzio. Ma forse non sono riuscita a presentarmi per quello che sono: una che si è guadagnata il rispetto dei colleghi; una che, come tante, si è battuta e sacrificata per una passione professionale.
Se dopo un mese non lo fossi più, vorrebbe dire che nulla di quel che c’è stato era vero. Credevo in questa storia, e ora mi sembra di vivere un brutto sogno. Non mi vergogno a dire che soffro. E se il dolore fortifica, allora sono diventata d’acciaio. Ma devo andare avanti, e lo sto facendo.
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