Mondi lontani dal nostro, che probabilmente la nostra cultura ci impedisce di comprendere a fondo, ma non per questo da etichettare come “sbagliati” o “retrogradi”. Semplicemente diversi. Certo è che quello che per noi è nella normalità delle cose, possa rappresentare per altri scandalo o offesa, proprio perché non aderente ad un determinato stile di vita.

Ne sa qualcosa Sania Mirza, numero 31 del rancking mondiale del tennis femminile, che fin dal suo esordio sui campi internazionali deve sopportare critiche e fatwe (verdetti) da parte degli integralisti indiani.

Il pregiudizio la perseguita fin dal 2005, quando non ancora 19enne entrò a far parte del tennis che conta, vincendo un torneo Wta che le dava la possibilità di accedere agli US Open ed agli Australian Open. Vetrine importanti per lei, ma i guai la aspettavano dietro l’angolo, visto l’abbigliamento che notoriamente usano le tenniste.


Prima fatwa per Sania, indiana e musulmana praticante, che mostrava le gambe e le braccia al mondo intero, offendendo una cultura millenaria che vuole la donna coperta fino ai piedi.

Figuriamoci poi se la donna in questione dichiara pubblicamente che è giusto fare sesso prima del matrimonio! Magliette con la sua immagine bruciate e accuse che giungevano da ogni dove, tanto da costringerla a girare scortata durante il Torneo di Calcutta.

Ad inasprire i toni della polemica poi, uno spot girato nei pressi della Moschea di Hyderabad che le valse un’accusa di profanazione di luogo sacro, costringendola a chiedere scusa pubblicamente.

Ora l’ultima rogna per la bella Mirza, che rischia tre anni di carcere a causa di una foto che la ritrae a bordo campo con i piedi nudi appoggiati alla balaustra. Che c’è di strano? Il fatto che lì accanto ci sia casualmente una bandiera dell’India: altra accusa pesante, stavolta per vilipendio!

Troverà mai pace la povera Sania o sarà destinata a far parlare di sé solo per le polemiche che si trascina dietro?

Peccato, perché la stoffa che gli rimproverano di non avere addosso (vedi gonnellini striminziti e magliette aderenti), in realtà c’è, ma bisogna guardarla giocare per rendersene conto!

Ultimo aggiornamento: Gennaio 21, 2008

Taggato in: