Si è spento a 60 anni Pietro Mennea, a causa di un male incurabile. Per gli italiani era un vero e proprio mito, per diciassette anni è stato il detentore del record dei duecento metri.
Originario di Barletta, Pietro Mennea ha dato il via alla sua carriera sportiva negli anni ’70, diventando protagonista di tante vittorie che hanno fatto sognare tutti i suoi fan. Il record del mondo arriva a Città del Messico nel 1979, prima di batterlo di tempo ne è passato, un nuovo record è arrivato solamente nel 1996 con Michael Johnson.
Oro alle Olimpiadi di Mosca e a Helsinki, Pietro Mennea è stato rinominato “la freccia del Sud”, ha accumulato moltissime vittorie, anche se aveva annunciato il ritiro proprio mentre era all’apice del suo successo, per poi cambiare idea. Mennea è morto in una clinica di Roma dopo una lunga lotta contro un male incurabile. Livio Berruti lo ricorda così:
Scompare un asceta dello sport, interpretato sempre con ferocia, volontà, determinazione. E’ stato un inno alla resistenza, alla tenacia e alla sofferenza. All’atletica italiana manca questa grande voglia di emergere e di mettersi in luce. Tra noi c’è stato un rapporto molto dialettico: per lui l’atletica era un lavoro, io lo facevo per divertirmi; lui era pragmatico, io idealista. Il nostro è stato uno scontro, come tra Platone e Aristotele.
Noi, invece, lo ricordiamo con una galleria fotografica dei suoi successi più grandi.
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