E’ costata cara la biricchinata di Michael Phelps. Essersi lasciato andare ad atteggiamenti poco corretti e aver fumato cannabis, come testimoniano le immagini che hanno fatto il giro del mondo, gli porterà ben tre mesi di sospensione.
Questa è infatti la pena inflitta poche ore fa da Usa Swimming, la Federnuoto statunitense. Inoltre, per l’intera durata della punizione, Michael sarà quasi al “verde”. Lo sportivo non riceverà infatti i finanziamenti grazie ai quali solitamente può allenarsi e mantenere la massima forma.
Come recita il comunicato:
Non è stata violata alcuna norma anti-doping ma abbiamo deciso di inviare a Michael un messaggio chiaro dal momento che ha deluso così tante persone, e in particolare le centinaia di migliaia di bambini iscritti alla nostra Federazione, i quali guardano a lui come a un modello da seguire, e a un eroe. Michael ha accettato volontariamente questo rimprovero, e si è impegnato a riguadagnare la nostra fiducia.
Ma per Phelps i guai non finiscono qui, visto che i provvedimenti arrivano anche dagli sponsor. L’atteggiamento più severo è stato certamente quello dela Kellogg’s che ha comunicato allo sportivo di non aver intenzione di rinnovare il contratto in scadenza a fine febbraio. Addio, dunque, a un corposo stipendio mensile di 1750 dollari perché, come ha spiegato un portavoce del marchio di cereali:
Le recenti azioni di Michael non sono in linea con l’immagine dell’azienda.
Altri sponsor come Speedo e Omega hanno invece deciso di chiudere un occhio, accettando le scuse di Phelps, mentre altri ancora – Visa e Subway – non hanno preso posizione, almeno fino a ora. Ma, come hanno dichiarato alcuni esperti di marketing, queste foto di Phelps – scattate lo scorso 6 novembre in occasione di un party organizzato da alcuni studenti della University Of South Carolina, in Columbia – potrebbero creargli un danno dall’ammontare complessivo di 100 milioni di dollari.
Ben gli sta!
Ben gli sta!