Si conclude finalmente il lungo tira e molla tra Margherita Granbassi e l’Arma dei Carabinieri. Si conclude in modo inatteso, visto che il motto “Nei secoli fedele” per una volta è andato a farsi benedire, lasciando spazio alla voglia di costruirsi una carriera alternativa.
Avete seguito la vicenda? La fiorettista azzurra ha approfittato del suo quarto d’ora di celebrità e, sull’onda delle Olimpiadi di Pechino, ha deciso di accettare la proposta di Santoro come inviata di Anno Zero. Tutto bene per un po’: permesso accordato e sogno realizzato per una ragazza che con lo sport che pratica ha ben poche occasioni di mettersi in evidenza.
Tutto bene per un po’, visto che l’Arma ha poi ritirato il permesso, impedendo all’aspirante giornalista di godersi il suo momento. Il tira e molla è durato per settimane, fino all’epilogo meno scontato: la Granbassi lascia l’Arma dei Carabinieri per inseguire il suo sogno!
Sono stata messa di fronte a un bivio e ho dovuto scegliere la strada che più mi interessa per il futuro: quella del giornalismo.
Giura e spergiura di non essere assolutamente interessata al lato economico e che la sua è solo una scelta di vita, una di quelle occasioni che capitano una sola volta nella vita.
Facciamo finta di crederle, anche se in un mondo in cui tutti vogliono apparire è difficile pensare che i soldi non abbiano un ruolo rilevante nella faccenda. Siamo comunque con lei quando punta i piedi e fa notare:
Vedo che ci sono atleti come Tagliariol che, sebbene facciano parti dei gruppi sportivi militari, possono partecipare a un “reality”. Così è stato in passato per Antonio Rossi e tanti altri campioni.
Perché lei no? Anzi, perché prima si e poi no?
Avrei preferito restare. Al Comando generale erano a conoscenza che per me, nei loro confronti, non sarebbe cambiato nulla e Santoro sa che il mio impegno con il programma viene dopo la mia attività di schermitrice. Non è bastato. Se alla base di tutto c’è la connotazione politica della trasmissione che può creare imbarazzo o non essere condivisa dai carabinieri non lo so. Il mio è un ruolo apolitico: intervisto i giovani sull’argomento di cui si tratta quella sera e finisce tutto lì.
Ah beh, se è una questione politica è inutile star lì a cercare di capirci qualcosa… Però chissà, magari la fiorettista potrebbe avere un futuro tra i banchi del Parlamento: tanto tra ex soubrette e campionesse olimpiche non è che cambi molto.