Di lei avevamo parlato qualche mese fa, all’indomani della comparsa sul web di alcuni suoi scatti sexy, quasi a voler imitare colleghe ben più abituate a finire in copertina. Ma chi poteva mai immaginare che un giorno ci saremmo ritrovati a brindare ad un simile successo sportivo di Flavia Pennetta?
E invece la brindisina ci ha sorpreso, raggiungendo la posizione numero 12 della classifica femminile di tennis, ad un passo dalla top ten che significherebbe entrare nella storia. Ne ha raccolto le sensazioni il Corriere della Sera:
Sto giocando bene da un po’ ma il vero clic è interiore, morale, di testa. Le migliori dieci del ranking sono lì, se gioco bene un altro torneo prima degli Us Open posso toccarle. E, credimi, ci tengo un casino.
Un successo che ripaga i tanti sacrifici fatti da una ragazza partita giovanissima dalla Puglia per trasferirsi a Barcellona, dove era più facile allenarsi al meglio per i grandi palcoscenici, nonostante lo scetticismo di chi la circondava. Primo fra tutti papà Oronzo, che qualche anno fa si chiedeva se mai Flavia sarebbe arrivata tra le prime 200 del mondo.
Ora è lì a guardare (quasi) tutte dall’alto e a godersi l’ottimo momento dello sport italiano al femminile:
Ho seguito da lontano le imprese della Pellegrini e della Filippi al Mondiale di nuoto: non c’è niente da fare, noi siamo più determinate, se ci mettiamo in testa qualcosa non ci sfugge, non abbiamo paura di sbagliare e di dirci la verità, anche se fa male. Un uomo per lasciare una donna può impiegare anni, campa cavallo… Ecco perché non è facile trovare relazioni di qualità, che comportino un’assunzione di responsabilità e decisioni importanti.
A proposito, come va dal punto di vista sentimentale?
Non sono fidanzata. Nessuna storia vera. Ho deciso che posso farcela anche da sola. E un giorno, a Carlos Moya che mi mollò per un’altra, mi toccherà dire grazie perché mi ha fatto scoprire cose di me che non conoscevo.
Nessuna storia vera, ma un grande amico dietro l’angolo, Valentino Rossi:
Ci siamo conosciuti a Wimbledon nel 2007, quando lui venne invitato da Federer. Io sono andata a fare il tifo a Valencia e all’Estoril, siamo usciti con i suoi amici, quando passano da Barcellona li porto a mangiare nel mio sushi bar preferito. Ma non ci vediamo mai, te lo giuro! Però Vale è simpatico…
Beh, nella vita non si sa mai… e poi tra vincenti ci si intende.