Il colore è sempre lo stesso: prima il verde del prato di Wimbledon, ora quello del tavolo di un Casino. In fondo non cambia molto per Boris Becker che, doppo venti anni di successi sui campi da tennis, decide di convertirsi al poker, seguendo l’esempio degli illustri colleghi Henri Leconte ed Yevgeny Kafelnikov.
In realtà la passione per il tavolo verde l’ha sempre avuta e si racconta che durante le interruzioni delle gare a causa della pioggia, non disdegnava affatto una capatina dalle parti di questa o quella bisca. Ora però è arrivato il momento di fare sul serio e di trasformare la passione in un affare, un grosso affare, tanto che ha appena firmato un contratto con un grande organizzatore di tornei su internet. Dice di essere affascinato dalla psicologia del gioco:
Mi piacerebbe sapere se gente come André Agassi, Pete Sampras, John McEnroe, Stefan Edberg, Ivan Lendl o lo stesso Jimmy Connors avrebbe mantenuto il proprio sangue freddo al tavolo del poker.
E tu Boris, riuscirai a bissare i successi ottenuti sul campo o tra un po’ ti ritroveremo a piangere sui soldi persi?
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