Sembra ieri, eppure sono trascorsi due anni da quando il mondo dello spettacolo perdeva Gigi Sabani, uno dei maggiori interpreti dell’arte dell’imitazione.
Il 4 settembre del 2007 un infarto lo strappava dall’affetto della ex moglie Rita Imperi, del figlio Simone e dell’allora compagna, Raffaella Ponzo, in procinto di dargli il secondo figlio (Gabriele, nato nel maggio dello scorso anno).
Nell’anniversario della morte è proprio Simone a presentarsi davanti ai taccuini di Diva e Donna per ricordare il papà:
A due anni dalla morte di mio padre ricordiamolo come avrebbe voluto, col sorriso. Basta polemiche e liti: io voglio omaggiarlo solo con il mio lavoro di attore, sarebbe un ‘continuo di vita’. Spesso invece il ricordo di Gigi Sabani è scaduto nel gossip, nelle polemiche e nel ricordo triste, come se non bastasse il dolore che gli hanno procurato in vita.
E di dolore gliene hanno procurato tanto, specie nel momento in cui lo accusarono di induzione alla prostituzione, nell’inchiesta che vide coinvolto anche Valerio Merola. Gigi venne costretto agli arresti domiciliari per 13 lunghissimi giorni e, sebbene scagionato e risarcito, subì una notevole flessione dal punto di vista professionale.
In seguito tornò a lavorare in tv, ma qualcosa in lui si era rotto definitivamente a causa dell’accusa infamante che gli era piombata addosso. Ma torniamo al ricordo di Simone:
Dopo la morte di mio padre sono anche finito all’ospedale: stavo male per le offese nei miei confronti e il non rispetto per le persone morte. Sono stato dipinto come un cattivo. Non è vero che non ho mai avuto il desiderio di incontrare mio fratello. Una nascita è sempre una cosa stupenda e vorrei che avesse una vita serena. Dobbiamo lasciargli un ricordo pulito e fresco del padre che era una persona buona.
E se lo dice lui che lo conosceva meglio di chiunque altro, c’è da credergli no?