Sara Tommasi nuda per Alfonso Luigi Marra (video)

Sara Tommasi, stanca che il suo nome venga associato agli scandali ha pensato bene di apparire completamente nuda nel nuovo video del filosofo partenopeo Luigi Marra. Non contenta la bella show girl spara a zero sul suo ex agente, Lele Mora e i giornalisti.

La soubrette spiega a Oggi di essere stanca di essere associata al bunga bunga e di voler usare il suo corpo per diventare il simbolo della lotta alle banche:

Sono stanca di essere associata al bunga bunga. Ho fatto molti errori di valutazione e in passato forse ho anche parlato a sproposito. Ma ora voglio diventare, attraverso quel genio che è Alfonso Luigi Marra, il simbolo della lotta alle banche e metterò al servizio dei dissidenti italiani il mio corpo per combattere il potere bancario che è all’origine di questa catastrofica crisi finanziaria ed economica.

La Tommasi si schiera al fianco degli indignados:

È la prima volta che metto così seriamente al servizio della collettività il mio corpo. Anche io voglio, attraverso la mia visibilità, dare una mano alla battaglia contro lo strapotere delle banche e unirmi alla lotta degli indignados di tutto il mondo. Appaio nuda perché le banche non solo ci hanno lasciato in mutande, ma ce le hanno letteralmente sfilate… Con questo video dico addio alla Sara solo lustrini e gossip e parteciperò attivamente alla  formazione del  Comitato Promotore del Referendum per l’abrogazione delle 6 leggi regala soldi alle banche.

Un nuovo lato di Sara, dobbiamo crederci?

4 commenti

  1. ACCANTO AL VIDEO STA GIRANDO IL MESSAGGIO DELLA TOMMASI….
    VE LO INCOLLO

    Ciao, sono Sara Tommasi.

    So che non ti capita spesso che una donna senza vestiti ti offra di partecipare a una cosa così importante e seria come l’incontro costitutivo del Comitato Promotore del referendum per l’abrogazione delle 6 leggi regala-soldi alle banche nonché della lotta per l’abolizione del signoraggio.

    Io però sono orgogliosa di farlo, perché è un piccolo contributo alla lotta per sconfiggere gli immensi illeciti delle banche, che sono la vera ragione della crisi che ci ha rovinati, anche se i politici – servi delle banche – continuano persino ora a eludere l’argomento perché sanno che sta per scoppiare un nuovo ’92, però planetario, per cui non c’è luogo dove potranno sfuggire alle loro responsabilità.

    Ci sarò anch’io, sabato 26 Novembre 2011, alle 10.30, al Teatro Quirino, in Roma, via delle Vergini 7, e sarei felice se ci onorassi della tua presenza.

    Vieni, ti aspetto,

    Sara

  2. ILLICEITÀ DELLE TASSE
    ovvero circa il fatto che gli assertori della bellez- za o della necessità delle tasse sono o degli incol- pevoli disinformati o dei delinquenti perché la tas- se sono invece solo un illecito frutto del crimine del signoraggio bancario primario e secondario.

    Sono degli incolpevoli disinfor- mati, o dei delinquenti, gli as- sertori della bellezza o della necessità delle tasse.

    Le tasse sono infatti illecite, configurano una serie di gra- vissimi crimini, sono la rovina della società, e vanno abolite!

    Al limite si può dire che vanno pagate finché non viene rimos- so l’altro crimine che causa per ora la loro necessità: il signo- raggio bancario.

    Un crimine, il signoraggio, che questi 20.000/30.000 figu- ri che, attraverso i media, rap- presentano in Italia il regime cercano in tutti i modi di occul- tare perché hanno terrore del momento – imminente – in cui la collettività scoprirà il gioco.

    Un crimine che magistratura, politica e media si sforzano di promuovere, nonostante sap- piano che non potranno nega- re di esserne stati al corren- te, perché ricevono da anni i miei volantini informativi. Così come non potranno dire gli si- ano sfuggiti i video in cui Sara Tommasi nuda o Rossy de Pal- ma o Ruby spiegano cosa sia.

    Gente che sa che le tasse sono un’invenzione del sistema ban- cario, ma finge di ignorarlo per conservatorismo.

    Un conservatorismo divenuto oggi una disdicevole e ottusa forma di perseveranza nell’ag- grapparsi a un regime, non solo depravato, ma al tracollo.

    È cioè ormai noto che le ban- che centrali sono private e per lo più di proprietà delle ban- che di credito che dovrebbero controllare; e che stampano, da proprietarie, i soldi al costo della carta e dell’inchiostro e poi li ‘vendono’ (è più un scon- to, ma in realtà è una mera fro- de) agli Stati, che glieli pagano con i buoni del tesoro, creando così dal nulla il debito pubblico.
    Un crimine di straordinaria gravità, visto che non c’è moti- vo perché gli Stati non stampi- no da sé i soldi.

    Stampa dei soldi da parte degli Stati che non provocherebbe svalutazione perché lo Stato i soldi non te li regala, ma te li dà solo in cambio di beni, ope- re, diritti eccetera, cioè contro- prestazioni con cui chi li rice- ve li ‘copre’, ovvero li ‘invera’, perché ho definito questo fe- nomeno ‘inveramento’.

    Con il risultato che non si ha svalutazione perché cresce pa- rallelamente sia il quantitativo di denaro che la ricchezza re- ale.

    Inveramento che non c’è quando a produrre i soldi è un falsario (è un falsario chiunque crei i soldi e non sia lo Stato, e quindi anche le banche centra- li e non, come la BCE, FED, Uni- credit ecc.), perché il falsario i soldi li attribuisce a sé senza prima inverarli/coprirli, facen- do così aumentare la quantità di denaro in assenza di alcun aumento della ricchezza reale.

    Ricchezza reale di cui poi, met- tendo in circolazione i soldi mediante lo spenderli, com- prerà per di più una percen- tuale, producendo, oltre alla svalutazione, anche la diminu- zione della quota di ricchezza reale dei cittadini.

    Un quadro (criminale) nel qua- le le tasse servono a rastrella- re soldi inverati per ‘comprare’ assurdamente i soldi da inve- rare dalle banche centrali.

    Tasse che servono però anche a reprimere la società median- te la recriminazione di alcuni come evasori, altri come rici- clatori ecc.

    Tasse che dunque vanno abo- lite previa nazionalizzazione
    – attraverso confisca pena- le – delle banche sia centrali
    che di credito, perché anche le

    banche di credito producono, da falsarie, denaro elettronico mediante il ‘moltiplicatore mo- netario’ (signoraggio secon- dario: approfondisci dal www. marra.it).

    È ovvio insomma che nel mo- mento in cui lo Stato non dovrà più ‘comprare’ il denaro presso le banche centrali, o assistere al fatto che le banche commer- ciali lo creino mediante il mol- tiplicatore, ma potrà invece Esso stesso crearlo, non avrà più bisogno di tasse.

    Salvo invero un’unica imposta (potremmo definirla la ‘gene- rale’) da pagarsi – senza com- pensazioni tra dare e avere – sui consumi di beni o servizi.
    Un’imposta variabile (tipo 2%
    sui beni di prima necessità e
    20% sui beni di lusso) formu- lata per porre a carico del fru- itore lo sforzo sociale che ogni transazione richiede.

    Campagne scellerate quindi, quelle pro-tasse della politica, la quale, incolta com’è, si è fat- ta inculcare dalle banche e ha inculcato al grosso dell’elet- torato l’idea che senza le tas- se dei ricchi perderebbe la sua fonte di sostentamento.

    Banche che, peraltro, evadono da sole tasse per importi mul- tipli di tutte le tasse sia paga- te che evase dal resto dell’inte- ra società.

    Un equivoco culturale a causa del quale i partiti, per difende- re le tasse, difendono poi an- che le banche, da cui capisco- no che le tasse dipendono.

    Cose che spiegano il singolare legame tra entità come il PD, Napolitano, Bersani, il bilder- beghino Monti e le banche che, attraverso il Bilderberg, lo han- no eletto.

    Cosa bisogna fare? Nulla! Stanno facendo tutto loro, spe- cie Monti e le banche sue man- danti.

    Monti che non è sobrio ma de- lirante di supponenza frustra- ta, così come lo stesso potere bancario che, anche a volerne condividere gli illeciti intenti fi- scali, sta risolvendo il proble- ma dell’evasione mediante la distruzione dei redditi.

    Redditi in ogni caso destinati a scomparire perché ribadisco che la ragione della crisi, oltre che nella concorrenza stranie- ra e non, è nell’eccesso e nell’i- nutilità dei beni prodotti, per cui non si riesce più a vendere, e se si vende non si guadagna.

    Problemi risolvibili solo nazio- nalizzando le banche e finan- ziando quindi, con i soldi che allora lo Stato potrà creare li- beramente, una radicale ricon- versione lanciando opere uti- li come la ristrutturazione e la bonifica dell’intero mondo, aria e acque comprese, a par- tire dalle città, la riconversio- ne energetica ecc., garantendo così per decenni tutto il lavo- ro che si vuole sia ai lavoratori che agli imprenditori.

    Cambiamenti che, non so se anche nelle carte di altri, ma nelle mie sono descritti dal
    1985.

    Cambiamenti per giungere ai quali non bisogna far nulla per- ché – ad averli decisi sarebbe- ro stati dei meravigliosi eventi
    – ma ora, con la fine dell’illu-
    sione Monti, accadranno co- munque e, peraltro, dovendoli subire, saranno dolorosi.

    Un cambiamento che, come sempre da 2.000 anni, inizie- rà dall’Italia, paese fondato- re delle vere culture, e verrà poi esportato nel mondo. Nuo- va cultura che da 27 anni, ho la pretesa di aver formulato nei miei libri, dal primo, La storia di Giovanni e Margherita, fino all’ultimo, Il labirinto femmi- nile.

    Alfonso Luigi Marra

  3. Marra x Tommasi: inconfigurabilità del costituirsi Sara parte civile nel processo di Bari stante l’insussistenza di alcun fatto che lo giustifichi.
    Sara Tommasi, da me avv. Alfonso Luigi Marra rappresentata e difesa, in relazione alla nota questione della costituzione di parte civile nel processo di Bari a carico di Silvio Berlusconi, dichiara che non sussiste alcun fatto atto a giustificare la sua costituzione di parte civile. Precisa infatti in relazione a quelle cene:
    -1) Ho l’esigenza di rendere pubblica la mia posizione così come è stata resa pubblica la vicenda di queste costituzioni di parte civile, perché, per come essa è impostata, mi deriverebbe, dal non chiarirla, un ulteriore, grave e ingiusto danno, giacché sono stata sì gravemente lesa, ma non dalle cene di per sé, bensì dalle rappresentazioni che di esse e di quei fatti sono state date. Rappresentazioni che sono state la causa della mia rovina professionale, ovvero della fine della fase in cui – potrà magari non interessare alla giustizia né a nessun altro, ma importa me – sembrava mi stessi avviando ad un futuro di primo piano nel mondo dello spettacolo.
    -2) Non ho mai avuto alcun tipo di rapporti fisici con Silvio Berlusconi.
    -3) Non ha mai avuto – né subito da parte di Berlusconi, di Tarantini o altri – alcuna condotta che potesse configurare reati.
    -4) Nelle cene, per quanto mi risulta, non è mai accaduto nulla di giuridicamente rilevante.
    -5) Non sono pertanto proprio per nulla giammai stata «reclutata» da Tarantini per nessun tipo di fini men che legittimi, ma sono invece stata solo invitata, o dallo stesso Berlusconi o da Tarantini, a una serie di cene (una decina ad Arcore e forse 5 o 6 a Palazzo Grazioli), rimanendo, talora, per l’ora tarda, ad Arcore, a dormire, da sola, in una stanza per conto mio, per andare via al mattino. Non mi addentro nelle valutazione delle implicazioni legate al fatto che Palazzo Grazioli fosse una sede istituzionale perché non mi riguardano.
    -6) Ho accettato di partecipare a queste cene sia perché lavoravo a Mediaset, sicché ho ritenuto, esclusivamente in base a mie personali valutazioni, che avrebbe potuto non essere gradito o comunque svantaggioso non parteciparvi, e sia perché, vista la particolarità dell’ospite, ero, oltre che incuriosita, interessata ad esserci, anche perché era un modo di essere presenti in un ambito che, per l’ambiente dello spettacolo, era importante.
    -7) Secondo la mia modesta interpretazione queste cene costituivano una sorta di cene-spettacolo che Berlusconi, in forza dei suoi mezzi economici, e in virtù di suoi orientamenti evidentemente non comuni, e che possono essere oggetto di ogni libera interpretazione, organizzava per suo diletto. La loro particolarità, com’è noto, consisteva nel fatto che noi ospiti fossimo tutte donne, salvo una volta in cui, oltre a Berlusconi, c’era Emilio Fede, un’altra in cui c’era Lele Mora, e un’altra ancora in cui c’era Carlo Rossella. Alcune delle ospiti, ad esempio ballerine professioniste, eseguivano veri e propri numeri lungamente provati per settimane, e talora poteva capitare che essi fossero un po’ osé, ma sempre nei limiti di quello a cui si assiste comunemente in innumerevoli pubblici esercizi in tutto il mondo (al Moulin Rouge, la scorsa notte di Capodanno, di fronte a un pubblico internazionale, le ballerine danzavano a seno nudo). Quanto a me ho quasi sempre solo partecipato senza eseguire alcun numero, salvo, a volte, degli ‘stacchetti’ tipo ‘veline’, e una volta ho cantato una canzone. Dopo cena Berlusconi ad un certo punto si congedava per andare a dormire, e ignoro se nella notte ricevesse taluno e chi. Non è mai capitato nei miei confronti, né mi risulta sia capitato nei confronti di altre, che Berlusconi facesse forzature o assumesse atteggiamenti miranti a ottenere prestazioni sessuali. Ciò, credo, anche a causa del fatto che ci sono sempre state numerose, se non innumerevoli, donne disposte ad accompagnarsi a lui sicché, sempre a mio modesto giudizio, e anche in base ai discorsi che ho avuto modo di fare con lui, non avendo egli materialmente alcun bisogno di alcuna cena per ottenere prestazioni sessuali da un numero di donne maggiore di quelle che avrebbero mai potuto servirgli, quelle cene erano più che altro ispirate dalla forte pulsione conviviale che lo caratterizza e dall’esigenza di un tipo di compagnia che, in quanto femminile, non fosse conflittuale o competitiva come quella maschile e più ancora politica.
    Resto a disposizione della giustizia.
    27.1.2013
    Sara Tommasi
    Alfonso Luigi Marra
    diffuso da PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse

  4. • Marra: in rete prestampato denunzia a Monti-Bilderberg: presentatela! Io l’ho fatto!
    Marra — capolista al Senato in Campania e nel Lazio per il PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse, cosa che i giornali hanno occultato omettendo il PAS-FB&T nella lista dei partiti candidati — mette in rete il prestampato della denunzia contro Monti e altri per la loro appartenenza al circolo occulto e illecito Bilderberg.
    Denunzia che ha presentato il 1.2.2013, con il numero 050429, alla Procura della Repubblica di Roma, e che chiunque la condivida può compilare con i suoi dati e presentare presso qualunque Commissariato o Procura della Repubblica d’Italia senza timore di commettere reati di calunnia o di diffamazione, perché si tratta di fatti veri che è, non solo legittimo, ma doveroso, denunziare.
    Marra si mette e disposizione di chiunque voglia chiarimenti e invita l’opinione pubblica a riflettere sull’emblematica circostanza che nessun partito ha sollevato questo gravissimo problema, pur essendo notoria sia l’appartenenza di Monti al Bilderberg sia la natura di questa organizzazione, che è il vero artefice della rovina dell’economia, non solo italiana, ma mondiale.
    Bilderberg del quale recentemente l’On. Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Corte di Cassazione, ha dichiarato che dagli atti processuali è emerso che è dietro le stragi e che si configura come un governo mondiale invisibile rivolto a destabilizzare le democrazie. Segue il modulo della denunzia.
    PAS-FermiamoLeBanche&LeTasse
     
    PRESTAMPATO DELLA DENUNZIA
    PROCURA DELLA REPUBBLICA DI __________________
    oppure
    COMMISSARIATO DI ____________________________
    Denunzia dell’appartenenza di Mario Monti e altri all’organizzazione criminale e occulta denominata Circolo Bilderberg.
    Io sottoscritto
    ____________________________________________________________________________________________________________________,
    denunzio l’appartenenza del sig. Mario Monti, nato il 19.12.43, e dei vari altri personaggi di seguito indicati, al circolo Bilderberg, in relazione a due profili.
    Il primo l’occultezza, e il secondo la tremenda illiceità dei fini del Bilderberg che, anche secondo testimonianze come quella dell’On. Ferdinando Imposimato, desunta da carte processuali, consistono nel configurarsi come un «governo mondiale occulto mirante a destabilizzare le democrazie anche attraverso le stragi».
    Quanto all’illecita occultezza è in re ipsa. Il Bilderberg ha infatti reagito all’essere stato ormai smascherato in milioni di pagine internet ‘autopubblicandosi’ nel 2009 in un ‘forum’ così trasparente da illustrare ogni cosa (evidentemente eccetto i crimini).
    Cose tra cui i membri, i luoghi e i tempi delle riunioni (ora ‘conferenze’), in realtà noti da anni, non perché esplicitati, ma perché accanitamente svelati dai ‘segugi’ dell’anti-complottismo internazionale, quali il benemerito Daniel Estulin.
    Un tal ‘buonismo’ da rendere indubbio che la prossima ‘conferenza’ spalancherà le porte al mondo e sarà ispirata ai più puri ideali del bene, del bello, del giusto e dell’utile, visto che nulla vieta a questi ora smascherati nemici dell’umanità, di continuare altrove i complotti con i quali, dal 1954, rendono amare le nostre sorti.
    Una ‘segretezza’ durata oltre 50 anni perché frutto di amplissime collusioni istituzionali, mediatiche, politiche e giudiziarie. Tant’è che innumerevoli fonti descrivono il Bilderberg addirittura come nato da occulti aneliti mondialisti di ambienti deviati della NATO in criminale associazione segreta con i massimi poteri bancari.
    Un però inutile espediente, quello di tentare di salvarsi autopubblicandosi, perché i crimini sono nelle parole stesse di cui all’invero singolare ‘forum’.
    Da un lato recita infatti l’art. 1 della legge Anselmi (legge n. 17, del 25.2.82): «Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale».
    Dall’altro, sulla home del ‘forum’ Bilderberg – tragicomicamente – si legge: «.. In breve, il Bilderberg è un piccolo, flessibile, informale e non registrato forum in cui possono essere espressi differenti punti di vista e può essere intensificata la reciproca comprensione. La sola attività del Bilderberg è la sua annuale Conferenza. In questi incontri non vengono raccolti voti e non vengono emesse statuizioni comportamentali. Dal 1954 si sono tenute 59 conferenze. Per ogni incontro i nomi dei partecipanti come dall’agenda sono resi pubblici e sono rinvenibili sulla stampa».
    Parole menzognere, perché in ben altro che nel riunirsi annualmente consistono le orride attività di costoro, ma che comunque implicano, di per se stesse, la natura illecita del Bilderberg, perché la composizione dei contesti di personaggi che alle ‘conferenze’ si mescolano senza documentazione configura di per sé l’associazione segreta di cui alla legge Anselmi.
    La configura perché si tratta – proprio come vietato – di una mescolanza di uomini pubblici non liberi di partecipare a incontri non privati non protocollari, non documentati, segretati, con i titolari delle massime concentrazioni mondiali di interessi privati.
    Una surreale, incredibile, illecita mescolanza di Capi di Stato, Re, Regine, Ministri, Presidenti di Parlamenti (tipo Barroso), Commissari Europei, chiusi in segreti ambiti con banchieri come David Rockefeller, o altri ai massimi livelli della BCE, della FED o della BdI, con i vertici delle massime multinazionali, con giornalisti delle principali testate, e insomma con gli uomini chiave di tutto quanto accade nel mondo.
    Uomini che – proprio come Monti dopo la ‘conferenza’ di St. Moritz del 9/12 giugno 2011 – sol che sortano dalle ovattate alcove dei segreti rituali inseminatorii della pregnazione bilderberghina, vengono rapiti da aliti messianici e traslati fino agli Olimpo di ogni forma di potere, come Clinton, Obama (rappresentanti del cui governo partecipano alle ‘conferenze’), Trichet, Ignazio Visco, Romano Prodi, Tony Blair, Mario Draghi, Franco Barnabé, Giulio Tremonti, Marco Tronchetti Provera, Tommaso Padoa Schioppa, Alessandro Profumo, Emma Bonino, Gianni Riotta, Ben Bernanke, Corrado Passera, Walter Veltroni, Sergio Romano, Carlo Rossella, Claudio Martelli e molti altri.
    Politici, Re, Regine, Principi, quali Sofia di Grecia, Bernardo d’Olanda, Beatrice d’Olanda, Carlo d’Inghilterra, Juan Carlos di Spagna, grottescamente mescolati in un comune delirio di onnipotenza con squali dell’industria, del commercio e della finanza mondiale, quali Edmond de Rotschild, o i nostrani Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, John Elkan, con rappresentanti della Coca Cola, di IBM, Sony, British Petroleum, Shell, Exxon, Pan Am, Mobil, Texas Instruments, ENI, Toyota, Mitsubishi, Philips, Dunlop, HP.
    Una singolare, illecita confraternita di soggetti che – dimentichi delle lezioni della storia, pur densa di rovesciamenti di poteri ‘intramontabili’ fino all’attimo prima di essere travolti – si è ritenuta sopra le leggi, stante l’essere così tanti, potenti, legati da regimi di relazioni di anno in anno sempre più consolidatesi nei ‘salotti buoni’ del mondo e in ogni altra sede e occasione che le circostanze richiedessero. Uomini che devono tra l’altro essere considerati gli artefici del crimine dei crimini: il signoraggio primario e secondario.
    Uomini i cui «punti di vista» – quelli di cui le 59 conferenze che si sono succedute hanno «intensificato la reciproca comprensione» – configurano in realtà le politiche mondiali di questi 59 anni, le scelte atomiche energetiche e militari con le quali ci hanno rovinato, le guerre da far scoppiare o quelle da sedare, i governi da promuovere o quelli da abbattere, le economie da schiacciare o quelle da alimentare, i dittatori da uccidere o quelli da sostenere, le etnie, le nazioni, i popoli, da sterminare o da vessare economicamente o quelli da privilegiare, l’inquinamento da consentire e quello da graduare, e tutto quant’altro ha reso drammatico il nostro quotidiano.
    Folli cose rese possibili da una disattenzione della magistratura alla quale è forse ormai il caso di por rimedio, indagando anche su quei giudici che essi stessi fanno parte o sono contigui al Bilderberg, ad organizzazioni da esso controllate o ad esso vicine.
    Comportamenti, quelli del Bilderberg, dei suoi membri e di quelli che li sostengono, che configurano la ovvia, sfrontata violazione, a tacer d’altro, degli articoli del codice penale: -n. 241 (Attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato); -n. 283 (Attentato contro la Costituzione dello Stato); -n. 648 bis (Riciclaggio); -n. 501 (Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio); -n. 501 bis (Manovre speculative su merci); -n. 416 (Associazione per delinquere).
    Chiedo per tali motivi voglia la Procura della Repubblica di Roma avviare una vasta attività info-investigativa tesa a verificare la conformità o non conformità alle leggi dell’operato del circolo Bilderberg e dei suoi membri sia in relazione a quanto accaduto da ultimo che negli anni scorsi nelle ‘conferenze’, e sia in relazione al prosieguo ad opera di ciascuno nel corso dell’anno e nei vari ‘teatri’, con particolare riferimento alla liceità del comportamento di Mario Monti quale membro del Bilderberg, nonché dell’eventuale attinenza delle ragioni di coloro che hanno sostenuto la sua nomina alla Presidenza del Consiglio alla sua appartenenza al Bilderberg e/o ad altre organizzazioni segrete o in conflitto con gli interessi pubblici.
    Chiedo in particolare la verifica del se esistono i collegamenti denunciati da alcuni politici tra la partecipazione di Monti alla ‘conferenza’ Bilderberg di St. Moritz del giugno 2011 e la sua nomina alla Presidenza del Consiglio.
    Chiedo espressamente di essere informato in caso di richiesta di archiviazione ex art. 408 cpp.

    data e firma _______________________________________________

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