Su queste pagine ci siamo spesso occupati di lui e dei suoi tanti amori (Asia Argento, Maddalena Corvaglia, Selvaggia Lucarelli…), ma il Morgan che abbiamo incontrato ieri sulle pagine del Corriere sembra non avere nulla a che fare con lo sciupafemmine impenitente ritratto dalle varie riviste di gossip.
L’argomento trattato è serio e riporta alla mente momenti tristi e dolorosi dei suoi sedici anni, quando in un giorno di pioggia suo zio lo aspettava fuori dalla scuola con una notizia di quelle che cambiano la vita:
Era l’11 ottobre 1988. Mio padre si era ammazzato.
Ricordi che ancora oggi fanno male, immagini che restano stampate nella memoria, come l’ultima che ha di suo padre in vita:
Lui fermo alla finestra, saÂlutava me e mia sorella con la mano. Non lo aveva mai fatto prima. Quella mattina si.
E poi mille domande senza risposta, mille perché da soddisfare:
Sono stato l’unico della famiglia ad andare a prenderlo all’obitorio: l’ho guardato, l’ho toccato, ho visto cosa aveva fatto. Non era più mio paÂdre, lì dentro non c’era più nessun barlume di anima. Non capivo ancoÂra il suo gesto. Dopo mi sono fatto tatuare un enorme punto di domanÂda sul braccio.
Domande che poi hanno trovato una risposta e che paradossalmente gli hanno insegnato qualcosa:
Reputo che il mio papà non ha potuto essere se stesso, non gli hanno insegnato a essere sincero. Ha fatto il mobiliere, come suo paÂdre, mio nonno. Ma niente è più criminoso che continuare la profesÂsione del tuo genitore se non ti appassiona davvero. Mio padre amava la fotografia, era bravo, si prendeva cura delle sue macchine fotografiÂche. Nel tinello c’era una credenza per i piatti e bicchieri e una per bobiÂne, registratori, proiettori, moviole. Questo era lui. Poverino, mio paÂdre, perché ha dovuto fare il mobilieÂre e non è riuscito ad articolare l’indiÂgnazione rispetto a ciò che gli avevaÂno imposto. Io invece sono esattamente ciò che da piccolo aveÂvo immaginato che sarei stato.
Gli costa ammetterlo, ma Morgan si rende conto che il suicidio del padre ha modificato in meglio il clima in famiglia:
Mia madre ha coÂminciato a dipingere fiori sulle pareÂti, ha tirato fuori la sua innata alleÂgria, che si era spenta dietro alla cuÂpezza di papà . I nostri amici adesso potevano venire a dormire a casa, quattro-cinque alla volta, stavamo nei sacchi a pelo sul tappeto. Si faceÂva un po’ festa, suonavamo con le fiÂnestre aperte, ballavamo. Ecco, a me dispiace dirlo, però è andata così.
E invece a noi tocca ammettere che un Morgan così “intimo” non ce lo aspetttavamo proprio.