Sulle pagine di Starlettime (come in tutto il web, del resto) continua a tener banco la notizia della morte improvvisa di Mike Bongiorno, il padre della televisione, l’amico di tutti, colui che con il suo sorriso e la sua pacatezza ha accompagnato mezzo secolo di vita italiana.
E noi continuiamo a ricordarlo dalla voce di chi lo ha conosciuto ed amato, colleghi ed amici, ma anche gente comune che con lui condivideva il pianerottolo o l’ascensore. Ne vien fuori il ricordo di un uomo semplice, che sapeva di essere tra i numeri uno, ma restava con i piedi per terra, uno tra i tanti.
A parlare per primo è il portiere dello stabile di Via Giovanni da Procida 10, dove Mike abitava con la famiglia ormai da anni:
Era sceso venerdì sera per andare al compleanno del figlio Leonardo a Como, mi aveva salutato dicendomi che poi partiva per Montecarlo. Con me parlava sempre in inglese, è sempre stato gentilissimo.
Ricordi di gente non più giovanissima che lo ha conosciuto per una vita intera, come Mimmo Labianca, ad esempio:
Lo conoscevo da 43 anni. Ricordo tanto tempo fa quando, finito di cenare, Mike scendeva giù qui al bar a chiacchierare con noi. Allora fumava ancora il sigaro. Era il momento in cui qui abitavano calciatori come Eriberto Herrera e si chiacchierava fino a mezzanotte del più o del meno. Lo ricordo con tanto affetto.
Un ricordo ancor più privato viene da Pinuccia Lundari, un’altra vicina di casa:
Se poteva fare del bene lo faceva. Era amico nostro come un po’ di tutti gli abitanti del palazzo. I nostri figli sono cresciuti insieme. Qualche volta è venuto a cena da noi, e ricordo che mangiava tutto quello che cucinavo, era una buona forchetta. Partecipava alla vita del condominio, ogni tanto lo si vedeva a qualche riunione.
Così grande, così semplice.