Michelle Hunziker, arrestato l’ennesimo stalker

Foto: AP/LaPresse

Non c’è niente da fare; sembra che Michelle Hunziker abbia un’abilità particolare nell’attirare su di sé l’attenzione dei molestatori. Non che sia colpa sua, ci mancherebbe, ma è curioso che la bella showgirl svizzera finisca spesso nelle mire di uomini con pochi scrupoli che si arrogano il diritto di rovinarle l’esistenza con petulanti richieste e persino minacce.

E così ci ritroviamo a commentare l’ennesimo episodio, finito (si spera) lo scorso sabato, quando lo stalker di turno è finito in manette.

Questa volta si tratta di un quarantottenne ligure, tale Pietro Pingitore, già condannato qualche anno fa per il sequestro della fidanzata. L’uomo pare avesse una vera passione morbosa per la Hunziker, tanto da seguirla costantemente, sia negli ambienti di lavoro che nel privato.

Solo pedinamenti e appostamenti? Magari… Il tizio in questione ha letteralmente bersagliato di lettere la povera Michelle, a volte con inviti “innocenti” (“Ti amo. Domenica 14 sarò all’Arco della Pace, ti prego… Ti aspetto così ci prendiamo un the”), altre con minacce più o meno velate (“Ciao amore mio, domani ci sarà una prova evolutiva forte per te, la tua incolumità potrà essere minacciata…” o “Prima o poi ti sfregio quel viso da puttana”), altre ancora con riferimenti alla figlia della Hunziker, Aurora (“Ieri sera tra le belle sorprese c’è stata anche quella di vedere Aurora dolcissima e biondissima, ho fatto un po’ fatica a riconoscerla ma poi ho percepito la sua energia limpida e cristallina e ho avuto come la sensazione che Aurora volesse venirmi vicino per abbracciarmi”).

Insomma, una vera e propria tortura per la povera Michelle, che viveva nel terrore continuo di uno squilibrato, la cui unica missione nella vita sembrava essere quella di molestare la showgirl. Fino allo scorso sabato, quando Pingitore si è presentato per attuare l’ennesimo atto del suo piano, partecipando ad uno spettacolo della Hunziker. Ma stavolta non è stato “fortunato” come le volte precedenti ed ha trovato un bel paio di manette ad attenderlo.

Ora c’è da sperare che la condanna sia esemplare e che il gesto dello stalker non trovi emulatori.

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