Joaquin Cortés, in seguito alla morte della madre, ha trascorso due anni molto dolorosi e difficili. Per il ballerino, sono stati anni di dolore, di lutto e di paralisi (Fonte Ok):

Un dolore assurdo e inaccettabile, di quelli che ti paralizzano, ti svuotano e ti fanno credere che non ti riprenderai mai più. Questo è stato per me la perdita di mia madre, avvenuta due anni fa in seguito a una malattia incurabile. Ne era affetta da diversi anni, e quegli ultimi otto mesi che l’hanno costretta in un letto d’ospedale sono stati tristissimi. […] Mia madre per me era tutto, il centro della mia vita. Per questo da quando ha messo piede in ospedale non ho esitato a mollare il mio lavoro per starle vicino. Ma lei se n’è andata, e a me è crollato il mondo addosso.

Il danzatore spagnolo racconta, poi, di come non sia riuscito per molto tempo ad affrontare il dolore:

Nei due anni successivi non ho praticamente vissuto: passavo intere giornate senza fare assolutamente niente. Mi isolavo sempre di più. […] Non riuscivo a reagire: senza di lei mi sentivo perso come un bambino.

Ed, infine, Joaquin ricorda di come sia ritornato a vivere:

Un giorno, all’improvviso, è successo qualcosa: svegliandomi al mattino mi sono sentito invaso da una forza enorme e ho avvertito come una spinta sulla schiena che mi imponeva di andare avanti. […] Ho capito che mia madre mi stava dicendo che era giunta l’ora di smettere di soffrire e di riprendere in mano la mia vita. Mi sono rimesso quasi di botto al lavoro con un’energia incontenibile: ho ripreso in mano i miei vent’anni di carriera e ne ho tratto un nuovo spettacolo intitolato Calé, che riassume il meglio di tutti i miei lavori e che ho dedicato a lei.

Noi gli auguriamo di godersi la ritrovata serenità dopo aver dovuto affrontare una perdita così grande.

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Ultimo aggiornamento: Luglio 28, 2011