Giorgia Surina racconta il dramma vissuto tra il 2001 e il 2004, quando l’attrice e presentatrice è stata vittima di uno stalker che l’ha perseguitata per tre anni con minacce, scritte terribili sui muri di Milano e migliaia di messaggi in segreteria.Giorgia, in un’intervista a Chi, racconta che inizialmente aveva sottovalutato la cosa:
All’inizio io stessa ho sottovalutato la cosa, anche perché, pensavo, posso risultare antipatica, ma non sono il tipo di persona capace ,di scatenare delle perversioni. Poi ho cominciato a sentirmi in colpa, magari sono troppo spavalda, mi dicevo. Solo ora sto metabolizzando questa vicenda, sono capace di parlarne in maniera serena e, mi auguro, anche costruttiva.
L’attrice ora saprebbe come affrontare quella difficile situazione:
Se dovesse capitare di nuovo a me o a una mia amica, so che cosa i dovrei fare, so che la legge è dalla mia parte, so, soprattutto, che non è per niente colpa mia.
La paura non ha abbandonato del tutto Giorgia:
Devo essere sincera, non è facile, anche perchè non so cosa faccia oggi questa persona, dove sia e se sia libera oppure no.
Per fortuna lo stalker è stato fermato:
All’epoca, infatti, lo stalker si era fermato dopo tre anni di denunce e di lavoro con la questura di Milano e con diversi ispettori di polizia che mi hanno aiutata. Era stato messo in una struttura psichiatrica per essere curato ed aiutato. Quei fatti sono capitati nel 2001 e il 2004, ma ancora oggi la sera, quando rientro a casa, qualche volta tempo di essere seguita.
La Surina cercava di non rinunciare alla sua vita:
Lo stalking è un’esperienza violenta, un ceffone che ti arriva in piena faccia: dagli scherzi telefonici si passa alle minacce di morte. In quel periodo io presentavo Mtv Total Request ed ero in diretta tutti i giorni da piazza del Duomo. Allora, con Mtv avevamo ideato un piano di sicurezza molto efficace, ma io non riuscivo a comprare neanche un paio di calze da sola. Non ho rinunciato a quelle che potevano essere delle occasioni importanti, avrebbe voluto dire che l’uomo che mi perseguitava aveva vinto su tutta la linea, ma non era facile.
In quegli anni ancora non era in vigore la legge anti stalker:
Era un dramma, io mi sentivo dire. guarda, finchè non succede qualcosa di grave, noi non possiamo intervenire. Nonostante questo, la polizia è stata attenta e si è presa cura di ogni denuncia fatta, dalle telefonate ricevute e di tutte le scritte sui muri, aveva tappezzato Milano con delle frasi terribili.
Per fortuna per Giorgia questa terribile esperienza è ormai un ricordo e oggi la legge tutela maggiormente le vittime di questo odioso reato.
Photo Credits | Getty Images