Avevamo avuto la possibilità di parlare – poche volte in realtà – di Gary Coleman, il mitico Arnold della tv. E torniamo purtroppo oggi a farlo in occasione della sua morte, avvenuta poche ore fa.
Difficile crederci, ma Arnold non c’è più. L’attore 42enne è morto infatti a seguito di una emorragia cerebrale dopo una caduta nella sua casa a Salt Lake City, nello Utah. I dettagli della vicenda sono ancora poco chiari, ma sta di fatto che Coleman era entrato sin da subito in coma tanto da essere mantenuto in vita solo con le macchine. Il cognato dell’attore aveva definito critiche le sue condizioni, mentre la famiglia chiedeva ai suoi fan di pregare. Ma invano. La notizia del decesso è poi arrivata.
Una vita, la sua, segnata da problemi di salute, fin dalla più tenera età. Due trapianti di reni, una continua dialisi, e poi una brutta storia di violenza domestica che coinvolse Shannon Price, la donna che sposò nel 2007. Per non parlare di quando era finito in prigione per aver investito un uomo in un parcheggio, e di quando aveva picchiato una donna che aveva chiesto il suo autografo.
Infine, nonostante l’attore guadagnasse fino a 100.000 dollari a episodio negli anni in cui interpretava Arnold Drummond, nel 1999 aveva presentato istanza di fallimento. Da qui, il tentativo di approdare in politica tanto da annunciare, nel 2003, la sua candidatura a governatore della California quando, a correre per la stessa prestigiosa poltrona, si trovò di fronte Arnold Schwarzenegger.
Tra alti e bassi, tra un cameo e un’apparizione, Gary procedeva così, e intanto lavorava come guardia privata. E in occasione di uno dei suoi sporadici ritorni in tv, lo scorso febbraio, precisamente durante le riprese della trasmissione televisiva The Insider, Coleman era stato colto da un malore. Forse un segnale della fine ormai vicina. Addio Arnold.