Giusto qualche giorno fa riportavamo la difesa accorata delle Veline da parte di papร Ricci, che in realtร difendeva anche se stesso dall’accusa di aver contribuito alla diffusione dell’immagine della donna-oca.
Ma non sono bastate quattro spiegazioni a mettere la parola fine sulla vicenda. Non sono bastate a Gad Lerner, ad esempio, che in una pagina del suo blog scriveva:
Ricci รจ il vate che ha tradotto nella lingua volgare della televisione commerciale una mentalitร degradante e misogina, da vitelloni e da frequentatori di casino, senza un passo avanti rispetto all’italietta puttaniera e clericale degli anni Cinquanta.
Un’accusa pesante rivolta al papร di Striscia la Notizia, che non si รจ neppure disturbato a rispondere, scatenando l’ennesima critica di Lerner:
Si fa scudo della parodia per riprodurre da un quarto di secolo sempre uguale l’immagine della donna-oca, seminuda in mezzo a uomini vestiti, zitta e sculettante. Proprio come piace a ยซpapiยป, che ogni tanto ne premia una magari portandola con sรฉ in politica.
E non finisce qui:
Ho visto Striscia la notizia mettere alla berlina un mascalzone di Bari che chiedeva a ragazze in cerca di lavoro di slacciare la camicetta e alzare la gonna. Bene, bravi. Ma non ho potuto fare a meno di pensare che un’estate sรฌ e un’estate no Antonio Ricci ne raduna a migliaia giร spogliate davanti alle telecamere, gonfiando il portafoglio del premier e il suo ego di anziano mandrillo, aizzando la loro speranza di trovare un impiego da velina.
A questo punto Antonio Ricci si รจ fatto avanti, pubblicando una nota:
L’inizio รจ stato frizzante, piรน di quello che sinceramente potessi immaginare. Adesso mi aspetto che mi accusino dell’omicidio di Garlasco. Sono stupefatto da tanto rumore creato dai media intorno a lui e alle sue trasmissioni televisive.
Pazienza Anto’, in fondo รจ tutta pubblicitร gratuita, no?