Francesco Facchinetti, da cazzaro a uomo-tv

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Una volta era solo “il figlio dei Pooh”, quello che si presentava davanti alle telecamere con look stravaganti e improponibili da far vergognare anche la più comprensiva delle mamme. Erano i tempi de  La canzone del Capitano, con quel saltare e dimenanrsi sul palco manco fosse stato il peggior Jovanotti prima maniera.

Ma ora Francesco Facchinetti è cresciuto e, dall’alto delle sue ventinove primavere, fa l’ennesimo bilancio della propria vita (e pare che ci stia prendendo gusto dopo l’autobiografia uscita qualche tempo fa):

Io sono sempre il solito cazzaro che ero a vent’anni, solo che adesso non ho più testa rasata a metà o cose del genere. Tre anni fa ho sentito di trovarmi davanti a un bivio: una volta stabilita una direzione, non si può più tornare indietro.

E la direzione giusta l’ha trovata con la conduzione di X Factor, che non lo porterà certo a raggiungere i livelli di Maria De Filippi con Amici, ma che è servita a mostrarlo al pubblico italiano sotto un’altra luce. Ma lui non rinnega nulla del suo passato e, probabilmente, se potesse tornare indietro ripeterebbe lo stesso percorso, con tutte le stupidaggini che si fanno a vent’anni:

Voglio allargare il discorso a tutti, non solo a me. A vent’anni si è per forza adrenalinici, magari non si piace a chi vuole cose elevate e non accetta che un artista deve testarsi, crescere, maturare. Bisogna capire, non giudicare.

Francesco ce l’ha con i critici, con tutti quelli che lo vedevano solo come il classico figlio di papà che arriva in tv per grazia ricevuta, come il fighetto sul quale non scommettere neppure un centesimo di euro, perché uno così è impossibile che duri a lungo.

E invece lui ha sorpreso tutti ed ora si becca anche i complimenti di Mike Bongiorno, che lo ha designato come suo erede. Oddio, ora non esageriamo: limitiamoci ad applaudire la crescita del figlio dei Pooh, nella speranza che non si monti (e non si rasi) la testa…

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