Francesca Rettondini era a bordo della Costa Concordia la tragica notte del naufragio. Con l’attrice c’era il compagno Gian Saverio e le 150 persone di Professione Lookmaker, un talent show che avrebbe condotto per Sky. A un mese di distanza Francesca racconta la paura provata quella notte e le conseguenza che ancora l’accompagnano, tanto da costringerla ad andare da un’analista.La Rettondini, in un’intervista a Vanity Fair, ricorda l’incidente:
Era la mia prima crociera. Tra ascensori di cristallo, moquette, cinema e casinò, mi sentivo Alice nel Paese delle meraviglie. Alle 21 eravamo a cena. D’improvviso, un botto. Volano le portate, le sedie, cadono le persone. Si sente il raschiare dello scafo contro qualcosa, in una manovra disperata per disincagliarsi. Subito arriva il blackout.
L’attrice rivive i tragici minuti del naufragio:
Poi si fugge, tutti, impazziti di paura, in direzioni opposte, accalcandosi l’uno sull’altro. Il mio compagno mi teneva la mano. Una signora mi sanguinava a fianco. Fuori, lo stupore: le luci dell’isola erano vicinissime. Siamo stati un’ora al gelo, mentre la nave s’inclinava. Temevo che affondasse, che esplodesse. Ho pensato anche di buttarmi in acqua da 40 metri d’altezza, nonostante gli scogli. Chi l’ha fatto non è più tornato, o è rimasto paralizzato.
La ex del compianto Alberto Castagna stenta a riprendersi dalla traumatica esperienza vissuta:
Il gelo provato su quel ponte non se ne va. In Tv c’è la storia del comandante, della moldava, del disastro ambientale. E tu ti senti come in una dimensione ovattata. Pensi a chi era con te e non ce l’ha fatta. Non riesci più a chiudere gli occhi, a dormire, il trauma ti travolge dopo, tutto insieme. Hai il fiato corto. Prendi gli ansiolitici. Passa la fame.
Francesca dopo il naufragio è ricorsa alle cure di un neuropsichiatra:
Capita che barcolli mentre cammino. Mi fa paura tutto: posso sobbalzare anche per la cenere di una sigaretta che cade. Non vorrei più prendere aerei, treni, auto. Ho sfoghi sulla pelle. Secondo il neuropsichiatra da cui sono in cura, è normale dopo uno choc così forte.
La terapia aiuta l’attrice a tirare fuori tutto il suo passato, compresa la storia d’amore vissuta con Alberto Castagna:
Il medico mi guarda, non dice niente e mi costringe a parlare, a spiegarmi meglio. Così, arrivo a quello che ho lasciato lì, da qualche parte, dentro. Il passato. Alberto ora lo ricordo con il sorriso. Come si fa a dimenticare un uomo così? Non era mai fuori posto, sbagliato. La differenza di età non contava, per noi non c’era niente di difficile. All’inizio non sapevo che era sposato. Dopo, era troppo tardi per tornare indietro.
Speriamo che presto Francesca si lasci alle spalle le conseguenze di questa brutta avventura.