La moda è una passione che ho da sempre. Ho lavorato per dieci anni per le campagne pubblicitarie. In passerella ci andavo poco perché ero troppo “cicciona”. Avevo sempre due centimetri di troppo. Però mi ha permesso di fare una vita un po’ più normale di una indossatrice. Anche se a 18 anni ho lasciato casa e ho iniziato a lavorare in Italia, Francia, Svizzera, Germania. Ho investito molto in case: avevo bisogno di avere un mio punto di riferimento, Giravo il mondo con un camion con le mie cose, cambiando casa ogni due anni. Inevitabilmente ti senti trattata come una merce. Ti misurano, ti pesano, ti scelgono non perché sei brava ma perché hai i fianchi di una certa misura. Sarebbe bene esserci nata con quelle misure, non fare sacrifici assurdi per rientrare in standard non naturali. Preferisco la donna formosa che andava tanto una volta. Ho avuto problemi per inseguire quegli standard: i primi anni ho cominciato a cercare di essere sempre più magra e ho rischiato di ammalarmi. Ho sfiorato l’anoressia. Mi ha salvato il fatto di avere avuto sempre accanto mia madre. È per questo che io, sin da ora, voglio essere presente nella vita di mia figlia. Da subito è importante capire perché i figli si comportano in un certo modo, non criticarli sempre.
All’inizio Daniele era molto geloso. Adesso un po’ meno. A me da molto fastidio. In una coppia non c’è bisogno di telefonare per sentire dove sei, con chi sei. La base di una relazione è il rispetto, la fiducia. Io ci tengo che ciascuno di noi abbia anche i propri interessi, i propri amici. La gelosia è una cosa che limita, che ti chiude, e io non voglio sentirmi in una gabbia.
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