Emilio Fede ĆØ stato travolto dal Rubygate e adesso ĆØ sotto inchiesta per induzione e favoreggiamento della prostituzione e della prostituzione minorile, ma ha deciso di affrontare la situazione con una lettera alla moglie, Diana De Feo, pubblicata sul settimanale Chi.
Un gesto che avrebbe potuto compiere tranquillamente in privato, ma il direttore del TG4 ha deciso di fare le cose in grande. Ecco il testo integrale:
Cara Diana,
lāultima lettera (a penna) credo di avertela scritta quando, a dispetto dei tuoi genitori che, giustamente, speravano in un matrimonio migliore, abbiamo deciso di fidanzarci. Allora si diceva cosƬ.
Mamma mia, quanti anni sono passati! Il matrimonio con i soli testimoni, in una chiesetta dellāantica Torino. Il viaggio si nozze ad Alba, perchĆ© io dovevo raccontare per il telegiornale la celebrazione della lotta partigiana. Non avevo una lira. Tu un libretto āa risparmioā con trecentomila lira. Che mi hai ceduto. Quando tifavo Juventus, tu sugli spalti, poco distante dallāavvocato Agnelli, tifavi Foggia.
Tu hai cresciuto le nostre figlie. Hai lasciato a me la possibilitĆ di vivere il grande amore per il giornalismo. Ti ho lasciata sola, quando, per anni ho rischiato āle penneā in Africa, dove ero inviato di guerra. Poi la vita lāho rischiata scampando a un agguato delle Brigate rosse. Il mio nome āpennivendolo di merdaā, scoperto nel covo di un commando con il simbolo della stella a cinque punte. Eā vero, ci sono stati gli anni dei casinĆ². Passione superata. Ma anche quelli delle grandi inchieste di Tv7. La festa degli 80 anni di Enzo Biagi (mi aveva fatto assumere in Rai), che mi ha voluto sul palco come uno dei protagonisti della grande informazione.
Pensa: potevi essere regina, quando Costantino di Grecia, durante le celebrazioni di Italia 61, ti aveva corteggiata. Ti dovevo di piĆ¹. Ti ho dato poco.
Anche in questi giorni hai dimostrato una straordinaria forza dāanimo. Come sempre sai ā e devi ā andare a testa alta. Non ti ho mai detto quanto mi commuove il tuo impegni di parlamentare mai assente. Fa parte di quei principi di libertĆ e democrazia ereditati da tuo padre. Gli stessi che ti hanno vista fra i primi a dare vita in Italia ad Amnesty International , che ti hanno vista ospitare dissidenti del regime stalinista.
Berlusconi qualche volta mi dice: āDiana ĆØ la parte migliore della tua famigliaā. Credo che abbia ragione. Continua a esserlo. Non spegnerĆ² a giugno le candeline perchĆ© sono tante . Quel giorno sarĆ² lontano. Ma non con il cuore.
Mentre tutti si chiedono perchƩ a giugno Emilio Fede debba essere lontano, Diana De Feo gli rimane accanto e non lo lascia nemmeno in un momento del genere in cui forse qualsiasi altra donna si sarebbe indignata:
Mi dispiace per tutto, ma credo che si risolverĆ presto. Ho fiducia in lui e nella giustizia. Emilio ĆØ un grande giornalista e un personaggio pubblico, che fa notizia. Alcuni colleghi probabilmente hanno enfatizzato la sua posizione.