Vasco Rossi: “Se avessi avuto un cancro, non mi sarei curato”

Dopo le molteplici dichiarazioni rilasciate tramite Facebook, Vasco Rossi ha anche concesso un’intervista a Vanity Fair dove ha nuovamente parlato della sua malattia e della sua vita che verrà raccontata nel documentario Questa storia qua, in presentazione alla prossima edizione della Mostra Cinematografica di Venezia.

Riguardo al suo stato di salute che ha escluso la presenza di qualunque massa tumorale, Vasco Rossi racconta quale sarebbero state le sue intenzioni in caso di cancro:

Avevo già deciso: se era cancro non mi sarei curato. Antidolorifici e Caraibi, ecco quello che avrei fatto. Perché non voglio soffrire, voglio morire allegro.

Riguardo alla sua famiglia, Vasco Rossi parla dei suoi tre figli:

Mio figlio Luca è nato nel 1991 ma io per i primi anni non me ne sono reso tanto conto. Lui è quello che è vissuto con me e che sento più mio. Ma il primo è stato Davide. Un giorno si presentò una tipa da Roma. Era incinta. Io non sapevo neanche chi fosse e la buttai fuori di casa. Davide, è da quando ha cinque anni che lo seguo. E’ lo “spostato” di casa ma ora si è dato una calmata, fa l’attore. Lo farei anch’io se avessi la sua età e fossi il figlio di Vasco Rossi. In questo devo dire che mi assomiglia parecchio. Poi c’è Lorenzo. E’ successo tutto nell’85.

Riguardo alla sua compagna attuale, Laura, Vasco dichiara:

Lei, la Laura, è eccezionale. Era vivace, molto vivace, moltissimo vivace. L’ho conosciuta per caso una sera al mare. Ero arrivato a casa e Massimo Riva era lì con tre biondine con le minigonne fin qua. La Laura, ubriaca marcia, non mi conosceva per niente e cominciò a insultarmi. Poi un giorno dissi a Riva: “Che ne dici di invitare a cena la biondina di quest’estate, la stronzetta?”

Vasco dedica un pensiero anche a suo padre, presente anche nel documentario Questa storia qua:

La sua morte è stato un momento chiave nella mia vita. Non mi ero mai sentito così determinato. E’ stato come se morendo mi avesse trasmesso la sua forza di carattere, come se una parte di lui avesse cominciato a vivere dentro di me.

 

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