Toto Cutugno racconta il tumore alla prostata

Foto: AP/LaPresse

Anche i vip piangono e stavolta è toccato a Toto Cutugno versare lacrime amare, a causa di un problema di salute che poteva condurlo direttamente nella tomba, se non si fosse curato in tempo. Ce lo racconta lui stesso sulle pagine di Ok Salute:

Accetto di raccontarvi la mia storia perché potrebbe aiutare tante persone a capire l’importanza della prevenzione per tutelare la propria salute. Non ne ho mai parlato prima su un giornale in quanto è un fatto intimo che tocca non solo il corpo ma anche la mente, il cuore. Il 7 gennaio 2007 al San Raffaele di Milano ho subito un intervento per un tumore maligno alla prostata. Il chirurgo era Patrizio Rigatti, il primario di urologia che ha operato Silvio Berlusconi, tanto per intenderci. Mi ha salvato la vita, avevo già le metastasi.

Mica fesso il Premier: sceglie il meglio del meglio! Ma torniamo al nostro Toto, che dice di dover ringraziare un amico, una sorta di angelo custode che lo ha portato sulla via della guarigione:

Al Bano, che per me è come un fratello, l’uomo che amo di più al mondo dopo mio figlio Nico. Fu lui, Al Bano, a convincermi a sottopormi a un controllo. Io non ne sentivo la necessità, non ne avevo voglia. Contattò lui stesso il professor Rigatti e fissò un appuntamento per me. Come non essergli riconoscente? Il risultato delle analisi fu immediato e la diagnosi sconvolgente.

Cutugno dunque finì sotto i ferri del chirurgo:

Tutto sembrava andare bene, ma dopo ho avuto una ricaduta. Sono stato ricoverato in ospedale e ci sono rimasto sei mesi. Mi sono dovuto sottoporre a cicli di chemioterapia e di tomoterapia, che mi hanno aiutato molto ma mi hanno indebolito. Per cui mi è venuta un’infezione al pube. Sono finito di nuovo sotto i ferri, operato con una tecnica speciale, per cui mi hanno richiuso senza darmi i punti di sutura. Quest’anno ho persino partecipato al Festival di Sanremo.

Ora il cantante dice di stare abbastanza bene ed invita tutti gli uomini a ragionare in termini di prevenzione, perché il tumore alla prostata si può curare se preso in tempo.

Se si interviene in tempo, ci si cura e si può anche guarire. Come mi sento adesso? Abbastanza bene, direi. Ma nonostante quello che mi sta capitando continuo a pensare che la vita sia bellissima. E io, voi, abbiamo il dovere di viverla al massimo, con gioia e con coraggio. Io ce la metto tutta. Poi alla fine è il Padreterno che decide.

E se ha deciso di lasciarcelo un motivo ci sarà, no? Forza Toto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *