Robbie Williams è pronto al ritorno sulla scena, dopo l’antipasto del singolo Bodies uscito qualche settimana fa. E, in attesa di rivederlo pimpante su un palcoscenico, ci gustiamo l’intervista rilasciata a Vanity Fair, nella quale il cantante inglese racconta vizi, sogni e vita quotidiana:
A Los Angeles vivo una vita pigra: mi sveglio tardi, bevo il caffè, fumo, chiedo alla mia fidanzata se ha fatto dei bei sogni, se non li ha fatti mi dispiaccio per lei. Le domando come vanno le sue allergie, le chiedo dove vuole che la porti, lei mi chiede dove voglio che mi porti lei. A questo punto mi metto mentalmente due dita in gola.
Per fortuna c’è la musica a risvegliarlo dal tran tran quotidiano:
Non ho mai smesso di scrivere canzoni, ma mi sembrava diventato una specie di hobby. Sentivo che mi stavo decomponendo. Sono felice di aver avuto il coraggio di uscire da quel torpore.
Un torpore che rischia di alimentare i vizi:
Ho una personalità incline alle dipendenze, con cui lotto costantemente. In questo momento sto vincendo io. Sto provando ogni via possibile per trovare la forza di non mandarmi a puttane la vita. Ma è impossibile.
L’unica soluzione – forse – sarebbe quella di metter su famiglia:
Ultimamente mi piace sempre di piĂą pensarmi come “papĂ Williams”, ma qualche volta mi viene una paura pazzesca.
Beh, l’aver abbandonato la ricerca degli Ufo, i travestimenti per le vie di Los Angeles ed il poker con in vecchietti lascia ben sperare sul completo recupero dell’ex Take That. Se poi riesce a deliziarci con il nuovo attesissimo album, allora potremmo dire che è tornato definitivamente il Robbie Williams di un tempo.
Non ci resta che attendere il 9 ottobre per scoprire se Reality Killed the Video Star è all’altezza della sua fama, per poi brindare magari alla gravidanza della sua fidanzata.