Lo si conosce perché è una delle più belle voci italiane, perché è da tanti anni su un palco, perché negli anni Settanta sconvolse con i suoi look eccentrici e perché oggi è considerato un mito. Ma per la prima volta e a 58 anni, Renato Zero parla della sua vita privata e lo fa lanciando quasi un appello.

Zero, infatti, ha aperto il suo cuore, dichiarandosi single e alla ricerca, ancora, di qualcuno che possa inquadrare sotto il profilo dell’amore.

E al settimanale “Grazia” ha rilasciato una lunga intervista.


Essere single comporta una solitudine gravosa, quando non è coronata da contatti e da contaminazioni utili. Mi riferisco anche a certi artisti, maestri, grandi punti di riferimento che ora non ci sono più. E che mi mancano

Insomma, per Renato l’amore non è un campo tanto facile.

Per me l’amore è un’impresa come quella di Reinold Messner, ma sono sempre alla ricerca. Scalare da solo, se non c’è nessuno che ti tira una fune al momento opportuno, è pericoloso. Credo ancora tantissimo nell’amore, gli ho visto fare cose incredibili. In un mio brano cantavo di un amore claudicante, che ha mille difetti. Ecco, sono quelli gli amori che mi piacciono di più. Quelli che schiattano di salute, pieni di soldi, benestanti, non mi piacciono.

E ancora parole dure:

Il conto per essere Renato Zero l’ho pagato molto salato tanto tempo fa. Per cosa ho pagato? Per l’impudenza di essere sempre me stesso. Ed essere se stessi costa caro.

Solo qualche giorno fa, alla Casa del Cinema di Roma dove ha presentato una sua linea di occhiali da vista e da sole, “Nero d’autore”, Renato aveva spiegato:

Non c’è sorte peggiore per un genio di quella di rimanere inespresso, eccomi di nuovo su piazza con questa faccia da schiaffi.

Insomma, il carrozzone va. Ma aspetta che qualcuno lo fermi per salirci su.

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Ultimo aggiornamento: Aprile 29, 2008

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