Da sempre Renato Zero si è circondato di una certa ambiguità sessuale, tanto da costruirci gran parte della carriera.
Gay, bisex, eterosessuale… in molti si sono chiesti quale parte del Renato nazionale prevalesse tra le lenzuola. Ma oggi il cantante ha le idee chiare in proposito:
Se devo pensarmi negli anni a venire, mi penso al fianco di una donna. La donna è il rifugio. Ho perso da poco mia mamma, che per me è sempre stata un modello di femminilità. C’è la femmina inebriante, ma c’è prima ancora la donna che ti sta vicino, che ti è madre, sorella, amica.
E ancora:
La donna fa meno paura dell’uomo, è più rassicurante, si apre senza bisogno di carte di credito o passepartout. L’uomo è più ermetico, è conquista, possesso, competizione, disponibilità senza limiti. Essere uomini è un impegno massacrante. La donna è meno aggressiva, anche perché con la sua forza tranquilla ha saputo raggiungere la parità e anche ruoli di comando. Non ho mai cercato donne-tigri, ferine, ma donne serene, spiritose.
Come Lucy Morante, ad esempio:
Con lei non ho mai davvero rotto. E’ sempre stata parte della mia vita: l’esperienza più bella. E quando non rompi, non hai bisogno di ricucire. Semplicemente, ti ritrovi,e ti riconosci. La vita è dispettosa, ti porta in giro, ti suscita nuove voglie, ma alla fine ritorni al punto di partenza.
Dunque Renato Zero ama le donne, ma non provate a fargli rinnegare quel passato fatto di ambiguità:
Non mi sono mai lasciato appiccicare un’etichetta, non credo che l’amore possa essere ridotto a una definizione. L’amore è miscellanea. Oggi invece viene relegato, perquisito, indagato con morbosità, chiuso in un’anagrafe coatta. Maschi, femmine: è un gioco pericolosissimo; niente di scandaloso, all’occasione, nello scegliere entrambe le opzioni. Difendo il diritto di tutti a un’assoluta libertà.
Tiziano Ferro ringrazia sentitamente.
[Fonte: Corriere della Sera]