Come riscostruirsi un buona immagine, soprattutto dopo la tormentata vicenda del suo divorzio? Ad esempio sostenendo le Paraolimpiadi. E così Paul McCartney è diventato testimonial per una campagna di raccolta fondi a favore della squadra paraolimpica inglese.
Ho incontrato Sophie Christiansen, leader paralimpica di dressage, e sono rimasto davvero colpito dalla sua competenza e dedizione sportiva, e dal fatto di aver vinto una medaglia d’oro per la Gran Bretagna. Così ho sentito di dover fare qualcosa.
Il suo obiettivo? Grande: con la campagna vorrebbe raccogliere almeno 2,5 milioni di euro nei giorni che restano da qui all’inizio delle Paraolimpiadi. E perché non buttarsi anche nelle Olimpiadi?
Per rendermi utile non potevo appoggiare le Olimpiadi che sono già sponsorizzate da ogni tipo di multinazionale.
Beh, certo… tanta stima dunque a Paul, che ha avuto anche il coraggio di dichiarare il suo non essere poi così tanto sportivo.
Delle olimpiadi seguo soprattutto l’atletica ed è la cosa che guardo di più alla tv, soprattutto le gare di velocità e gli 800 metri. La maratona? No, la mia soglia di attenzione non regge due ore.
Andiamo bene…