L’hanno definita la regina della musica italiana e le nuove generazioni non possono comprenderne profondamente i motivi, lontani come sono da un certo modo di interpretare una canzone, da quei testi che sembrano obsoleti e che farebbero sorridere se proposti da un artista contemporaneo.
Ma Nilla Pizzi ha scritto la storia della musica italiana, fin dal quando nel 1951 vinse il Festival di Sanremo con Grazie dei fiori, per poi ripetersi l’anno successivo con Vola colomba, assicurandosi anche il secondo ed il terzo posto con Papaveri e papere e con Una donna prega.
Sono trascorsi 60 anni da allora, ma Nilla Pizzi non ha mai interrotto la sua carriera, dando voce all’emozione fino all’ultimo dei suoi giorni. Se ne è andata questa mattina in una clinica di Milano, dove era ricoverata da qualche tempo in seguito ad un intervento chirurgico. Il mondo della musica (ma non solo) piange quest’artista unica che se n’è andata all’età di 92 anni (li avrebbe compiuti tra poco più di un mese), non prima di aver lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana.
Così la ricorda Pippo Baudo:
È stata una grande cantante, una delle più grandi in Italia, dotata di una voce unica, riconoscibile tra mille e protagonista di una splendida carriera. Nilla era anche una donna molto sensibile, generosa e dotata di straordinaria umiltà: non dimentichiamo che nel ’94 tornò a Sanremo con la Squadra Italia, con tante altre voci, per cantare un solo verso. Non se la tirava mai, si sentiva sempre parte del gruppo.
Anche Gianni Morandi, presentatore dell’ultimo Sanremo, ha voluto ricordare Nilla Pizzi:
Ha dedicato la sua vita alla musica e lascia una traccia indelebile, perché il festival di Sanremo è nato e diventato importante grazie a lei, che lo ha portato nel mondo. Era una sorta di istituzione, una star, la regina di Sanremo.
La regina se n’è andata. Vola colomba… vola.