Ad un anno e mezzo da quel triste 25 giugno, ancora non si riesce a far luce sulla tragica fine di Michael Jackson, ucciso da una dose eccessiva di un potente anestetico. L’unico indagato resta Conrad Murray, medico personale del Re del Pop, che proprio ieri si è presentato davanti alla Corte di Los Angeles in ambito delle sedute preliminari.
Mi dichiaro non colpevole.
Questo ha affermato il dottor Murray, che comunque sarà chiamato a rispondere di omicidio colposo nel processo che prenderà ufficialmente il via il prossimo 28 marzo.
Difficile prevedere come si concluderà la vicenda, ma la famiglia del cantante ed i suoi innumerevoli ammiratori sparsi per il mondo chiedono che almeno venga fatta luce su una fine tanto assurda, che ci sia un colpevole o no.