Il polverone è ormai stato alzato, lui è stato escluso da Sanremo, e i colleghi concordano, mentre altri scuotono la testa. In 24 ore, Morgan s’è visto passare un tir addosso, e ora non gli resta che fare il mea culpa.
Anzi, l’ha giĂ fatto ieri, in diretta a Radio GioventĂ¹ con una lunga confessione.
Sono stato onesto sul fatto di aprirmi sulla mia esperienza e di aver detto senza falsitĂ cose che riguardano la mia debolezza e il mio passato di grande depressione. Il mio messaggio vuole essere quello di uno che dice ‘io ho toccato il fondo e ho cercato di risolvere i miei problemi anche con l’uso di sostanze tossiche e di farmaci altrettanto negativi’. Il mio discorso, che il giornalista ha frainteso, era che in quel periodo ho incontrato uno psichiatra che aveva detto che addirittura mi avrebbe prescritto volentieri la cocaina, che faceva quasi meno male di alcuni farmaci che lui poteva legalmente prescrivermi. Ssono forte della convinzione che la droga fa male, e che la vita è piĂ¹ bella senza droga. Adesso sono all’inizio del mio percorso di recupero dalla tossicodipendenza, ma voglio farcela, prima di tutto per mia figlia, poi per la musica che è la parte migliore di me.
Peccato perĂ² che, per il momento, anche la musica debba andare in modalitĂ standby. A partire dal caso esclusione dal Festival.
Penso che dal punto di vista tecnico non ci siano molti motivi per escludermi. Gli artisti hanno da sempre una latente problematica che li porta alla tossicodipendenza. A me viene imputata l’apologia di uso di crack, io vi dico che il crack è devastante e non ve lo consiglio, non consiglio niente di tossico, alcool compreso.
E ieri sera, il palco a Reggio Calabria ove Morgan avrebbe dovuto esibirsi, è rimasto vuoto. Adesso è davvero arrivato il momento, per lui, di meditare.