Jackson, l’autopsia rivela: era in gran forma

Michael Jackson

Colpo dopo colpo (di scena), ecco arrivare quelli che dovrebbero essere – finalmente – i risultati ufficiali dell’autopsia di Michael Jackson, dopo le primissime news false diffuse le prime settimane di luglio. E il referto, ottenuto dall’agenzia Associated Press, ha numerosi punti shock che riguardano il fisico di Michael. Vediamoli nel dettaglio.

Le braccia del cantante erano ‘coperte da segni di punture’ (frutto delle iniezioni di medicinali), il volto e il suo collo erano ‘pieni di cicatrici‘ (nel dettaglio, una dietro ciascun orecchio, solo due sul naso, una di 10 centimetri sulla spalla destra, due alla base del collo e altre su polsi e braccia, molte di queste causate dagli interventi di chirurgia plastica), mentre le labbra e le ciglia erano disegnate con cosmetici.

Inoltre Jackson soffriva di artrite evidente (che non gli vietava però di ballare con scioltezza) e aveva i polmoni danneggiati a causa di una infiammazione cronica più volte citata anche quando era ancora in vita.


Eppure… eppure, nonostante questo quadro nero, anzi nerissimo, Michael era in grande forma per essere un uomo della sua età. Lo ha confermato il dottor Zeev Kain, capo del dipartimento di anestesiologia dell’Università della California, colui che ha potuto analizzare in prima persona il referto.

Jackson pesava 62 chili per 1 metro e 75 centimetri d’altezza, un peso giudicato normale. Il suo cuore era forte. Il suo stato di salute complessivo era buono. Tutti i risultati sono entro i limiti della normalità. Nessuno di questi piccoli problemi di salute metteva dunque Jackson in pericolo di vita.

Insomma, la morte del Re del Pop è ancora una volta attribuibile solo al potente anestetico che gli somministrò il dottor Conrad Murray. Disgrazia o no, ancora non lo sappiamo, resta un terribile errore che, lo scorso 25 giugno, è costato caro a un mito. E ora, famiglia, amici e fan, non chiedono che giustizia. Solo giustizia.

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