Continua il periodo nero per Michael Jackson. Dopo esser stato citato dallo sceicco Abdullah bin Hamad al-Khalifa per la somma di 7 milioni di dollari – prestati a Michael per un progetto discografico mai venuto alla luce – ora Jackson sarebbe troppo malato per potersi imbarcare sull’aereo e volare verso la capitale britannica, sede del processo.
La notizia giunge dai legali del cantante: Jackson si starebbe sottoponendo a delle cure mediche e, per questo, non potrebbe neanche partecipare alle sedute in tribunale via videoconferenza.
In tutto questo si aggiunge anche la grave perdita, per il cantante, della sua dimora da mile e una notte.
Jackson ha infatti ceduto a malincuore l’atto di proprietà del suo Neverland Ranch, sul quale gravavano da troppo tempo pesanti problemi finanziari, ad una società di cui ha una partecipazione parziale. Per dirla tutta, Jackson dal 2005 non viveva più lì, dopo esser stato prosciolto dalle accuse di molestie sessuali a minori, ma Neverland rimaneva comunque un simbolo – nel bene e nel male – della sua magnificenza passata tra zoo, parco divertimenti e varie attrazioni per i più piccoli.
Che la fine di Neverland fosse vicina lo si era capito già dallo scorso maggio, quando c’era stato un atto di pignoramento poi bloccato grazie alla Colony Capital di Los Angeles. La società, con un prestito da 23,5 milioni di dollari, aveva salvato il rench pochi giorni prima dell’asta.
Fine dunque di un mito, ma forse la figura di Michale Jackson risorgerà. Lui (e forse solo lui…) ne è convinto, a tal punto da parlare di un tour modiale nel 2009. E c’è chi dice che Jacko abbia contattato anche il guru Tony Buzan, autore del libro di tecniche per la memoria “Use Your Head”, per ricevere una sorta di “assistenza creativa” per il suo ritorno al pubblico.
Altro che guru… qui ci vogliono tutti i santi per rimetterlo in piedi!
Altro che guru… qui ci vogliono tutti i santi per rimetterlo in piedi!