La notizia può far sorridere, rimpiangere il passato e apparire come qualcosa di molto strano. Eppure Michael Jackson – lo si scopre in queste ore – pare fosse da tempo intenzionato a cantare per il Papa. A dimostrarlo arriva una lunga serie di carteggi e documentazioni che mettono in evidenza la reale trattativa fra il Vaticano e la manager del Re del Pop.
Un desiderio, come sappiamo, mai realizzatosi soprattutto per le note accuse di pedofilia che dagli anni Novanta lo hanno travolto, ma anche per un cambiamento di rotta del management. Ma a quanto pare, le trattative sono continuate fino alla morte di Jackson.
Lo rivela il settimanale Oggi che riporta la testimonianza di Wanda Ruberti, veneziana con molte amicizie Oltretevere e fondatrice dell’associazione Victor. Lei, sinceramente interessata a organizzare questo concerto benefico anche attraverso l’aiuto del cardinale Pio Laghi, racconta di aver fatto il possibile negli scorsi anni affinché Jackson potesse mettere piede in Vaticano. Ma è stato tutto inutile. Si legge ad esempio che:
Nel gennaio del 2005, mentre gli sponsor di tutto il mondo gli voltavano le spalle, Michael Jackson sotto processo per pedofilia era atteso in Vaticano. Incredibile, vero? Ma c’è di più: il genio di Thriller avrebbe dovuto cantare davanti a Papa Wojtyla nella sala Nervi ora dedicata a Paolo VI. E tutto per merito di questa pirotecnica signora (sposata e con una figlia) che nel mezzo del cammin di sua vita si è trasformata in organizzatrice di eventi.
Tra i documenti pubblicati dal giornale, anche parte del carteggio tra la Ruberti e il padre di Michael, Joe Jackson, e un importante documento: la benedizione che Papa Ratzinger preparò per Michael e che il prossimo 29 settembre, giorno dell’onomastico del cantante, sarà consegnata a Joe Jackson. Troppo tardi.
Per l’ennesima vlta, non ci resta che dire: ma che peccato.