Nove persone, appartenenti allo staff medico, sono chiamate a testimoniare che Michael Jackson era mentalmente instabile al momento della sua morte. Gli avvocati che difendono il dottor Conrad Murray, accusato dell’omicidio involontario della leggenda della musica, hanno un elenco di 103 potenziali testimoni, tra cui medici e infermieri, nella speranza di rafforzare la tesi secondo la quale non sarebbe stato Murray a somministrare la dose letale.

Tra coloro che potrebbero essere chiamati a testimoniare ci sono il Dr. Arnold Klein, un dermatologo che descriverebbe un Michael dipendente da antidolorifici e Cherilyn Lee, un’infermiera che sostiene che la star di Thriller le chiese del Propofol nelle settimane precedenti alla sua morte, farmaco che lei si rifiutò di fornirgli.

Una fonte ha rivelato a RadarOnline:

Cherilyn è pronta a testimoniare al processo e a dire la verità. Non ha mai parlato con nessuno dall’ufficio del procuratore distrettuale. E’ stata intervistata nelle settimane dopo la morte di Jackson ma non ha sentito più con nessuno da allora.

Anche il Dr. Neil Ratner, è nella lista dei testimoni, il medico che ha seguito il cantante in tour nel 1996 e nel 1997 avrebbe precedemente affermato di aver utillizzato attrezzature mediche per monitorare i segni vitali del suo cliente, poiché era sotto farmaci, presumibilmente per combattere problemi di sonno.

Si prevede che gli avvocati di Murray porranno molte domande al Dr. Ratner sui dettagli specifici del trattamento medico prestato alla stella del pop. Verrà chiamato a testimoniare anche il Dr. David Adams, un anestesista di Las Vegas che ha dato il Propofol a Jackson almeno quattro volte per ragioni mediche.

Il processo prenderà il via l’8 settembre, per concludersi potenzialmente verso novembre. Il Dr. Murray rischia fino a quattro anni se condannato per omicidio involontario. Speriamo che venga fatta giustizia e sopratutto che cessino le speculazioni attorno alla morte di Jackson.

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Ultimo aggiornamento: Giugno 6, 2012