A volte sembra quasi che siano passati anni ed anni dalla sua scomparsa. E invece era solo il 25 giugno del 2009 quando Michael Jackson moriva a pochi giorni dal debutto del suo nuovo tour londinese.
E così, a quasi 15 mesi da quel triste evento, fa sentire la sua voce Mark Cunniffe, il tecnico delle luci che lavorò fianco a fianco con Jackson nelle ultime sei settimane.
Se Michael fosse morto due settimane prima, magari anch’io avrei detto che non sarebbe mai stato in grado di fare 50 concerti come prevedeva il contratto. Ma eseguì uno show completo per due volte di seguito, il martedì ed il mercoledì prima che morisse, portandolo a termine con successo. Fui devastato dalla sua morte. Anche se avesse fatto un solo spettacolo, sarebbe stato fantastico vederglielo fare e guadagnarsi i dovuti riconoscimenti. Penso che sarebbe stato uno dei suoi momenti più belli.
Un rimpianto che in molti portano ancora dentro. Anche perché un tour con Jackson:
Era una di quelle cose che quando ricevi la telefonata non rispondi ‘sono occupato’. Molli tutto, è un’opportunità unica nella vita di lavorare con uno dei più grandi artisti che il mondo abbia mai visto.
Il ricordo più grande di Mark?
Michael mi spiegò i dettagli delle luci per Billie Jean sin dal nostro primo incontro. Mi diceva ‘cammino sul palco, aggiusto il cappello, schiocco le dita e una luce si deve accende in quel preciso momento’. Nel frattempo io prendevo appunti furiosamente. E lui ancora ‘ a questo punto mi rivolgo al pubblico, guardo da questa parte, guardo da quella parte, si accende la luce’. Insomma, il tutto diventò un momento quasi surreale. Dopo l’incontro comunque, ringraziai Michael, tornai in sala controllo e mi precipitai a telefono per dire ai miei figli, ‘Indovinate con chi ho appena finito di parlare!’.
Il grande ed ei fu Re del Pop.