Jackson: la madre, il rabbino, i flash mob italiani

Michael Jackson

Forse non le bastano gli 86mila dollari al mese per provvedere al bene dei suoi nipoti, eh no. E allora ecco che Katherine Jackson, madre di Michael, potrà ora contestare pure le scelte operate da John Branca e John McClain, i curatori del patrimonio di suo figlio. Mitchell Beckloff, giudice della Superior Court di Los Angeles, ha infatti stabilito che Katherine potrà addirittura chiedere per via legali se Branca e McClain siano effettivamente le persone più adatte per l’incarico.

Intanto proseguono le testimonianze di chi ha conosciuto Michael. L’ultimo a parlare è stato il Rabbino Shmuley Boteach, autore anche di interviste al Re del Pop che potrebbero presto essere riportate in un libro.

La sua morte è stata una tragedia terribile, una terribile perdita di vita e uno spreco terribile di potenziale umano. Mi rattrista che abbia gettato via la sua vita perché è questo ciò che ha fatto. Michael sapeva cosa stava facendo. Sapeva che i farmaci che assumeva – la quantità che assumeva – potevano ucciderlo da un momento all’altro. Tante persone hanno cercato di fermarlo, di dissuaderlo ed è davvero tanto triste che abbia vissuto con così tanto dolore da non poter fermarsi. A volte sembrava che Michael portasse con sè dei dottori non accreditati, dei medici sospetti. Gli chiedevo sempre perchè se li portasse dietro e lui aveva sempre una scusa: era caduto sulla schiena, si era rotto un piede. Aveva sempre un motivo per circondarsi di medici.

Infine una nota: il prossimo 4 ottobre l’Italia renderà ancora una volta omaggio a Jackson. Un flash mob che già molti paesi europei e non hanno regalato nelle scorse settimane. Appuntamento dunque a Roma, Napoli, Firenze, Torino e Bari – queste le città per ora confermate – per ballare tutti insieme sulle note di ‘Beat it’. In rete e su YouTube, i tutorial per imparare i passi e sperare che, da lassù, Michael apprezzi l’ennesima testimonianza di affetto.

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