Michael Jackson: il memoriale di J. Randy Taraborrelli, suo amico da quarant’anni (prima parte)

Michael Jackson - Taraborelli

Difficile circondarsi di amici veri quando si arriva a un livello di celebrità mondiale, come era accaduto a Michael Jackson. Eppure c’era chi, da quarant’anni, poteva dire di essere suo amico, di essere quasi cresciuto con lui. Ecco allora alcuni stralci del memoriale del giornalista J. Randy Taraborrelli, una lunga confessione in esclusiva su DailyMail.

Michael Jackson morto? Inconcepibile per me. Anche se negli ultimi anni appariva sembre più fragile e delicato, la speranza di un suo ritorno in grande stile c’era. La speranza che recuperasse il suo trono in quanto Re del Pop. Ci siamo incontrati la prima volta nel 1970, quando Diana Ross aveva da poco lanciato i Jackson 5. E’ grazie a lei, di cui sono un grande fan, che è avvenuto l’incontro. Diana infatti mi invitò al concerto che il gruppo avrebbe tenuto alla Philadelphia Convention Centre. Nel backstage, le presentazioni, anche con gli altri fratelli di Michael. Lui aveva 11 anni, io 13. Ciò che ricordo è la risata di Mike, il suo carisma. Sembrava molto più grande della sua età quando era sul palco. E qualche anno dopo, quando ho iniziato a lavorare per un quotidiano americano, sono riuscito a intervistarlo. Era così entusiasta del futuro, pensava che nulla potesse andare male. Era ormai una stella.


Nel corso degli anni Settanta, quando ero in sua compagnia, Michael sembrava felice e non la persona triste che sarebbe diventata qualche tempo più tardi. E’ a 18 anni, però, che arrivò il primo turbamento: voci sulla sua sessualità, tutti volevano sapere se fosse gay. Addirittura si parlava di un intervento per cambiare sesso. Così un giorno, nella casa di Encino, mentre guardavamo i fratelli giocare a basket, gli chiesi se fosse gay e lui mi rispose di no e mi disse ‘Mi spiace che le persone saltino a conclusioni sbagliate su di me, sarà sempre così?’.

E ancora:

Nel 1979, a 21 anni, Michael mi disse: ‘Vorrei avere una vita più semplice, ma non credo sia possibile con un lavoro del genere. Quando potrò ottenere una pausa, quando potrò riposarmi?’ Sempre in quell’anno, andai a casa sua per intervistare la sua famiglia e notai alcune bende sul naso. Credevo che suo padre l’avesse picchiato – era una cosa risaputa – invece Michael mi disse che era inciampato sul palco e che aveva dovuto sottoporsi a due interventi. Lo vedevo confuso, pensai fosse stordito per i farmaci. Suo fratello Jermaine mi disse che Mike aveva una bassa tolleranza per il dolore fisico. Ma credo che, in quel momento, le cose stavano già cambiando in peggio.

[continua]

5 commenti

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  2. michael ti posso dire una cosa?? sei mitico se il mio amore sei la mia vita non solo delle canzoni o della moonwalker ma di tutto quello che 6 di quella grandiosa perosna che voleva benen i bambini amavav i suoi fan di tutto una leggenda il re del

    pop il re dell’amore della verità e dell’onorei love you r.i.p. by you big fun sundy
    allah

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