Michael Jackson, i primi risultati dell’autopsia (esclusiva del The Sun)

Ci vorrannno dalle 4 alle 8 settimane, come già anticipato, per conoscere i risultati degli esami tossicologici. Ormai assodato che la morte di Michael Jackson non è avvenuta per un infarto, ma per il mix di medicinali che il cantante ingeriva ogni giorno da anni, arrivano le prime orribili notizie sull’autopsia svoltasi venerdì scorso. E’ il The Sun a fare queste sconvolgenti rivelazioni.

Jackson era ormai uno scheletro vivente, davvero messo male. Nel suo stomaco, niente cibo ma solo pillole su pillole. Oltre a una serie di segni orribili sul corpo. Ma andiamo con ordine.


Appurate una serie interminabili di cicatrici – frutto delle quasi certe 13 operazioni di chirugia plastica – il corpo di Jackson era magrissimo. Si dice che consumasse quasi sempre un solo pasto al giorno, a tal punto da far ritenere a chi gli era accanto che fosse anoressico. Jackson era poi quasi calvo. Dopo aver perso gran parte dei suoi capelli, l’artista era solito indossare una parrucca, anche il giorno della sua morte, come ha rivelato il medico che si è occupato dell’autopsia.

Sopra il suo orecchio sinistro, gran parte della pelle era rovinata, triste ricordo dell’incidente del 1984 quando, durante le registrazioni dello spot della Pepsi, Michael prese fuoco.

E ancora, la situazione del suo naso era ormai irrimediabilmente rovinata a causa dei troppi interventi, per non parlare dei lividi inspiegabili trovati sulle ginocchia e sulla schiena, segnali di una possibile recente caduta. Riscontrata anche la rottura di diverse costole, frutto delle operazioni di rianimazione che i soccorritori hanno tentato sino all’ultimo. E il segno di quattro iniezioni – di adrenalina – praticate nell’area vicina al cuore di Jackson in un ultimo disperato tentativo.

Intanto la famiglia di Jackson ha disposto una seconda autopsia privata, anche se alcune fonti hanno dichiarato:

I fan e i familiari rimarranno inorriditi quando scopriranno in che stato era Michael.

Troppo tardi.