In questi giorni è in corso l’udienza tra lo sceicco Abdulla bin Hamad Al-Khalifa e il sempre più povero Michael Jackson. Tra testimonianze più o meno interessanti, spunta quella di Grace Rwaramba, baby-sitter dei figli di Jackson. Secondo la donna, lo sceicco amava dare i suoi soldi a Jackson, alloggio compreso nel suo palazzo, senza voler nulla in cambio. Anzi, lui stesso definiva spesso il cantante come suo “fratello”.
Addirittura lo sceicco si preoccupava della salute di Michael:
Cosa posso fare per mio fratello? Cosa posso dare ai bambini? Se Michael ha mal di schiena, procuriamogli subito del balsamo di tigre.
Ancora, Abdulla si sarebbe offerto più volte di pagare varie camere d’albergo e di fare spese folli in giocattoli per i tre figli del cantante, fino a sborsare più di 300.000 dollari per finanziare il “guru motivazionale” di Jackson.
E ora avrebbe il coraggio di chiedere in restituzione tutto questo? Quando si dice “fratelli coltelli“…
E ora avrebbe il coraggio di chiedere in restituzione tutto questo? Quando si dice “fratelli coltelli“…