Jackson: Dio mi comunica le sue idee

Michael JacksonCi siamo (quasi). Poco più di una settimana all’uscita del film postumo di Michael Jackson, “This is it”, progetto che ha suscitato un gran numero di speculazioni sul contenuto e non solo. Ma una cosa ora appare certa: Michael era convinto che Dio avesse contribuito alla produzione della sua ultima fatica live. Quella mai andata in scena a Londra.

Il magazine Entertainment Weekly ha rivelato dei dettagli sulla realizzazione della pellicola. Jackson aveva chiesto (e ottenuto) di potersi esibire su ben 22 diversi palcoscenici e di creare un’opera imponente perché, come aveva confessato a Keny Ortega, ora regista del film:

È Dio in persona che mi comunica le sue idee durante la notte. E io non posso dormire avendo questo gravoso incarico. Se io non mi faccio trovare pronto per accogliere le sue idee, Dio potrebbe girarle a Prince.



Il presidente della Aeg Live, Randy Phillips, ha inoltre confidato il grande desiderio di Michael: esibirsi per i suoi tre figli.

Gli chiesi ‘perché proprio ora?’ e lui mi rispose: ‘Perché ho speso 12 anni della mia vita per tirare su i miei figli, e credo che siano sufficientemente grandi per apprezzare ciò che faccio. E io sono sufficientemente giovane per farlo ancora.

Intanto è ancora polemica sul singolo postumo di Jackson, “This is it”, che la Sony avrebbe voluto far passare come brano inedito. La casa discografica è stata costretta ad ammettere che la canzone non è originale, ma si tratta di un brano realizzato nei primi anni Ottanta da Paul Anka – titolo del brano originale “I never heard” – che nei giorni scorsi aveva dichiarato:

Si tratta di un mio progetto inciso con la voce di Michael nel mio studio. Avro’ il 50% dei diritti sul progetto perché è giusto cosi.

Si sa, per il denaro si arriva anche a mentire a dei fan ancora traumatizzati. Ma questo ci sembra davvero troppo.

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