Neanche il tempo di annunciarne il ritorno sulle scene con un tour mondiale che già dobbiamo occuparci di lui in chiave negativa, registrandone l’ennesimo guaio giudiziario. Parliamo di Michael Jackson e di quell’abilità particolare di mettersi nei pasticci, finendo spesso sui banchi di un tribunale.
Stavolta non ci sono piccole vittime da risarcire o da zittire per evitare che rovinino la sua reputazione, ma sempre di soldi si tratta.
A batter cassa è uno dei figli del re del Bahrein, lo sceicco Abdullah bin Hamad al-Khalifa, che lamenta la mancata restituzione di ben 7 milioni di dollari.
I fatti risalgono ad un paio di anni fa, quando, a detta dello sceicco, Jackson si fece anticipare la somma per realizzare un lavoro discografico. Il disco non vide mai la luce e l’unica cosa che resta dell’ambizioso progetto è una canzone scritta dallo stesso sceicco.
Che fine hanno fatto i soldi? A sentire Abdullah, Jacko avrebbe usato la cifra per tentare di salvare Neverland, il suo favoloso ranch passato proprio qualche giorno fa nelle mani della Sycamore Valley Ranch Company, che ne ha rilevato la proprietà.
Vero o no, sta di fatto che lo sceicco ha pensato bene di trascinare il cantante di fronte all’Alta Corte di Londra. E lui come ha reagito? Beh, intanto non si è presentato in tribunale, chiedendo ed ottenendo di poter testimoniare in video-collegamento dalla sua residenza di Los Angeles. Poi, di fronte alle accuse che gli venivano rivolte, ha risposto che quei 7 milioni di dollari altro non erano che un generoso regalo dello sceicco.
Chi dei due sta recitando il ruolo di Pinocchio? Lo sapremo alla fine del processo. Intanto voi cominciate ad organizzare una colletta, casomai Jacko fosse costretto a restituire il pacchetto-regalo…
piccole vittime da risarcire o da zittire? ma come ti permetti menomato!
Per quelle cause MJ è completamente innocente..