Uno dei cantanti più bravi al mondo e più amati come Michael Bublè, in una intervista alla rivista Grazia parla della sua vita da sposato e del suo nuovo album all’insegna del Natale 2011.
La star dello swing comincia subito a parlare delle sue origini italiane e di come da piccolo passava il periodo natalizio:
La sera della Vigilia ci toccava la Messa di Mezzanotte. Io e le mie sorelline non riuscivamo a star fermi sulla panca: Babbo Natale stava arrivando ed eravamo costretti a rimanere in chiesa per un’ora. La mattina dopo scartavamo i pacchi in salotto, cantando i brani di Bill Cosby. E mia nonna Iolanda, nata in un minuscolo paese dell’Abruzzo, preparava la pasta e il tacchino
Bublè ha parenti a Milano che di tanto, in tanto va a salutare, e parlando del suo legame alle tradizioni italiane ha detto:
Quando una famiglia lascia un Paese come l’Italia ha così tanta paura di perdere le proprie tradizioni che si avvinghia a esse. Così, quando vado a trovare i miei cugini a Milano, scopro che la mia famiglia di Vancouver è più italiana di loro. E poi c’è la musica: le mie canzoni trasmettono il calore genuino che senti solo se sei in mezzo agli italiani
Questo per Michael sarà il primo natale da sposato, e a differenza dello scorso anni avrà in casa anche tutta la famiglia della moglie Luisana Lopilato, i suoi genitori, suo fratello, le sorelle con i mariti e i figli.
Per questo Natale Michael vorrebbe trovare sotto l’albero dei calzini cool e colorati ed aggiunge:
non sopporto quelli neri, mi annoiano. Oppure vorrei una maglia delle mie squadre di calcio preferite, il Chelsea e il River Plate. Confesso che ho iniziato a tifare quest’ultima solo per far contenta mia moglie
Il cantante poi passa a parlare di suo mogli e dichiara che:
Ci sono volte che sento il bisogno di farle capire quanto sto bene con lei, quanto sono felice, e dopo un fiume di parole piene di passione pronuncio la mia dichiarazione: “Ti amo”. – Ed aggiunge che la moglie gli risponde – “Anch’io”. Oppure mi prende in giro perché tutta la filippica amorosa l’ho fatta in spagnolo: “Hai l’accento di un cavernicolo”».
Parlando del suo album di natale ha detto:
Bastava entrare in sala d’incisione e iniziare a cantare per sentirmi catapultato in un’altra dimensione, per tornare bambino: non è questo l’effetto che ha il Natale su tutti?
Infine parla del suo amico Fiorello (è stato ospite durante l’ultima puntata dello show) e dice:
Entrambi non veniamo da programmi come X Factor, ma da una lunga gavetta. Lui è stato animatore sulle navi da crociera e anche io ho fatto cose di questo genere. Ricordo che ho persino cantato all’interno di una gabbia con le persone che si divertivano a lanciarmi lattine di birra. Sono arrivato al successo a 27 anni: finalmente, ho pensato allora, so di non essere uno di quegli artisti che, dopo una hit, vengono spazzati via. Tutta la fatica che ho affrontato prima ha lasciato comunque il segno e oggi so quanto sono fortunato. Fiorello ha la stessa consapevolezza, che dovrebbe avere ogni grande artista.
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