La famiglia Jackson continua a darsi da fare tra ricordi, tributi e testimonianze d’amore (e d’interesse?) verso Michael. L’ultima a dire la sua è stata la sorella La Toya che ha rilasciato un’intervista televisiva alla giornalista Barbara Walters della ABC. Ecco alcuni stralci:
Non penso ci sarà più una persona talentuosa come Michael, una persona che penserà come pensava lui, una persona con un cuore come il suo. Lui era speciale. Non era Dio, ma gli era di sicuro molto simile. Era la cosa più vicina ad un dio che io conoscessi.
Ricordando il suo ultimo saluto al fratello ormai nella bara:
Aveva un abito tempestato di perle bianche con una grossa cintura d’oro, simile a quelle dei pugili. Era favoloso, trucco perfetto, capelli bellissimi. Indossava gli occhiali da sole e il mitico guanto bianco. Sua figlia Paris gli ha posato anche delle gemme sul petto.
Alla domanda ‘pensi che Michael sia il padre naturale di Prince, Paris e Blanket?’, La Toya ha così risposto:
Non importa, quelli sono i bambini di Michael. Lui li ha cresciuti. Sono stati fra le sue braccia da quando sono nati. Sono stati con lui dal primo minuto della loro esistenza. Conoscono solo Michael come loro padre. Adesso sono ben accuditi. Continueranno a studiare come quando stavano col papà. I bambini poi hanno sempre avuto un buon rapporto con il nonno. Lo amano, adorano la sua schiettezza. Dicono sempre, “Nonno ti dice le cose come stanno”.
Infine, l’immancabile riferimento al dottor Conrad Murray:
Qualcosa è andato storto. Quel giorno Murray ha addirittura chiamato il piccolo Prince per farsi aiutare nei tentativi di rianimarlo. E il bambino ha visto tutto. Non si fa questo ad un bambino soprattutto quando sai, ancor prima di chiamarlo, che il padre non era più vivo. Incolpo tutto e tutti quelli che hanno fornito farmaci a Michael perché hanno sbagliato, terribilmente sbagliato.