A dieci anni dalla morte di Fabrizio De Andrè, Mamma Rai ha voluto fare le cose in grande, proponendo un tributo doveroso per quello che viene riconosciuto come uno dei più grandi cantautori italiani. C’erano tutti, ma proprio tutti alla corte di Fazio, a ricordare aneddoti e a cantare pezzi indimenticabili della copiosa discografia del Faber. Tutti? Eppure qualcuno mancava, qualcuno che forse avrebbe avuto più di un motivo per essere presente.
Ci riferiamo a Francesco Baccini, genovese fino all’osso come il Faber, nonché suo amico. Il motivo dell’assenza ce lo spiega lo stesso cantante in una lunga intervista rilasciata a La Stampa:
Evidentemente sono troppo libero per piacere a Fabio Fazio. Con Faber eravamo amici, come fai a non chiamarmi? Hanno ignorato la sua genovesità. Paolo Villaggio, Beppe Grillo, Gino Paoli, i New Trolls: mancavano tutti. A ricordare Alberto Sordi c’era Monica Vitti, mica Scamarcio. Da Fazio c’erano troppi Scamarcio.
E’ arrabbiato Baccini, o forse solo deluso nel vedere come funzionano le cose nella tv italiana, lui che per ricordare Fabrizio ha dovuto esibirsi in una trasmissione svizzera, lui che con De Andrè ha anche duettato:
Faber non era Sinatra, non faceva duetti con tutti. Con me si. Invece chiamano Dalla, Pelù, Ferro, Bocelli. Che c’entrano? E non credo siano scelte di Dori, con lei ho sempre avuto ottimi rapporti.
Non risparmia proprio nessuno il cantautore genovese e va giù pesante quando si torna a parlare dei motivi della sua esclusione:
Sono troppo reale e poco radical chic per i Fazio e i Serra. Anche la loro è una casta, pericolosa e vendicativa: o fai parte della Chiesa o ti isolano. Ho un alto senso della giustizia e soffro nel vedere Faber ricordato dal simbolo dell’autocensura, dalla pecora nel gregge, dal giornalista del “sennò poi”. Il re della casta di sinistra con Serena Dandini.
Accuse dure che attendono una replica da mister Fazio e potete star certi che prima di sera avremo una spiegazione in tal senso. Certo è che, a guardarla da fuori, Baccini non ha poi tutti i torti, non credete?