Siamo nel 2011, ma ancora il problema del razzismo rimane irrisolto e sono molte le star che si schierano contro questa orribile forma di discriminazione ed alcune, come molte altre persone “comuni” finiscono per esserne anche vittime. Tra queste troviamo la cantante Kelis, insultata pesantemente a Londra, che ha sfogato la sua rabbia su Twitter.
Kelis ha raccontato un episodio accadutole in aeroporto, un signore l’ha insultata e nessuno ha preso le difese della donna, come se fosse tutto normale:
L’atteggiamento che hanno gli inglesi verso il razzismo è disgustoso. Questo grasso tizio (beh, tizio: per così dire…), sudato e coi capelli rossi ha iniziato a chiamarmi “schiava” ordinandomi di chiamarlo “signore”, perché è questo il comportamento che avrebbe dovuto tenere una “sporca nigeriana” quale io pensava fossi. Credeva che stessi saltando la fila, e ha iniziato a chiamarmi Kunta Kinte. L’addetto al controllo passaporti, che ha assistito alle scena, ha sorriso e ha annuito dando ragione al mio aggressore e ha iniziato a chiamarmi anche lui Kunta Kinte. Tutta la fila di persone che ha assistito alla scena non ha detto una parola. Una sola parola.
L’atteggiamento indignato della cantante ha fatto sì che il sindaco della città di Londra si impegnasse per far investigare sull’accaduto, anche se in seguito è stato spiegato che il fatto è avvenuto a Londra, ma ciò non cambia il pensiero di Kelis sui britannici:
Lasciatemi dire che l’atteggiamento che hanno gli inglesi verso il razzismo è intollerabile. Per decenni covavano questo germe, evidentemente, e in Gran Bretagna, invece di affrontare subito la questione, hanno preferito fare finta di niente. La gente, là, non parla di razzismo. La gente non lotta contro il razzismo. Non parlare del problema, però, non significa risolverlo.
La questione rimane ancora tutta da risolvere, chissà se un giorno le persone inizieranno a pensare che siamo tutti uguali.
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