Janet Jackson: spero ancora in una telefonata di Michael

Janet JacksonE alla fine intervista fu. Vi avevamo anticipato pochi giorni fa della tanto attesa intervista a Janet Jackson, andata poi ieri in onda negli Usa. Una lunga confessione, la prima in video dopo la morte di Michael. Nelle immagini tv, la sua splendida casa con tante foto di famiglia, fratello compreso. Ecco allora qualche stralcio dell’intervista per il programma Good Morning America.

Sto bene, ma io e Michael eravamo incredibimente legati. L’ultima volta che l’ho visto è stato a maggio, due giorni prima del mio compleanno. Ci siamo divertiti tanto a ridere. Lui sedeva di fronte a me e si stava semplicemente sbellicando dalle risate. Mi manca la sua leggerezza, il suo amore e tutto il divertimento che avevamo insieme.

Riguardo alla dipendenza dai farmaci, Janet ha ammesso che la famiglia era al corrente della situazione, e che più volte i fratelli cercarono di aiutarlo, anche se era difficile avvicinarsi alla sua casa. Nessuno però immaginava che Michael assumesse addirittura Propofol per dormire.

Scoprirlo è stato scioccante, una cosa seria, molto pesante. Michael era attorniato da persone negative, in poche si preoccupavano sul serio della sua salute. Ci sono gesti che devi assolutamente fare quando ami una persona. Puoi continuare a farlo andare giù o risollevarlo. Noi abbiamo provat tante volte ad aiutarlo, ma sempre senza sucesso.

Janet ha parlato poi dei suoi tre nipoti, i figli di Michael, spiegando che non parlano apertamente del padre e che non amano essere circondati dai paparazzi che li seguono in ogni minimo spostamento; ha raccontato di non essere ancora riuscita a vedere il film This is it perché troppo presto per lei; infine, ha ammesso di non realizzare ancora del tutto che Michael sia veramente morto. Tanto che ogni tanto spera che il telefono squilli e che Michael le dica:

Dunk (com’era solito chiamarla), sono io.

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