Michael Jackson

La dipendenza di Michael Jackson ai farmaci, ce ne rendiamo conto ora, era più che nota. Davvero sotto gli occhi di tutti. A parlarne stavolta è la dottoressa Susan Etok a ETonline, ricordando quella volta in cui Michael le chiese disperato di prescrivergli il medicinale Diprivan.

Il campanello d’allarme è suonato nella mia testa. Quando qualcuno ha una dipendenza, l’unica cosa che gli interessa è ottenere la prossima dose.

La dottoressa incontrò Jackson lo scorso 6 marzo in un hotel di Londra.

Sembrava gracile, come se qualcuno lo avesse messo in sesto per farlo apparire meglio di quanto in realtà stesse. Era molto magro, apatico, non credevo ce l’avrebbe fatta a tenere i concerti. Michael era poi preoccupato perché i media britannici erano molto duri con lui e si sentiva ferito. Ha continuato a parlarmi di quanto questo gli facesse male. Non sono sicura se fosse dovuto solo alle emozioni o anche al dolore fisico, ma alla fine mi ha detto che dovevo aiutarlo.



E una scioccante scoperta nel bagno della sua camera.

C’era una scatola con una grande quantità di diversi medicinali. Vi era anche una vera e propria scorta di siringhe, lacci emostatici, guanti sterilizzati e mascherine. C’erano così tante medicazioni, era come essere in una farmacia.

Inatnto, a parlar bene del Re del Pop, arriva l’ennesimo componente dell’immenso clan Jackson: Taj, figlio 36enne di Tito. L’uomo ha rivelato che Michael raggiunse la sua famiglia per una cena in un ristorante indiano poche settimane prima della sua scomparsa. Quella fu l’ultima volta in cui Taj vide suo zio vivo il quale non fece altro che parlare del futuro.

Aveva già pianificato il prossimo capitolo. Voleva fare questo tour per poi passare al prossimo capitolo. Le ultime parole che mi ha detto sono state ‘Dopo questo, faremo un film’. Michael era interessato alla regia.

Taj ha inoltre raccontanto che negli ultimi anni Michael aveva veramente pochissime persone sulle quali contare, tanto che a volte chiedeva il suo aiuto.

Aveva davvero un cuore puro e questo era qualcosa di cui la gente se ne approfittava.

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Ultimo aggiornamento: Giugno 5, 2012