Jackson, Murray libero su cauzione

Il nome di Conrad Murray continua a tenere banco sulle prime pagine dei tabloid a stelle e strisce, dopo l’incriminazione formale per omicidio colposo.

Oggi arrivano le prime indiscrezioni sulla giornata che ha fatto esultare i fan di Michael Jackson, che finalmente possono dare un nome ed un volto all’assassino del proprio beniamino.

Sappiamo ad esempio che sul tavolo del giudice è arrivato un rapporto di ben 51 pagine firmato dal coroner, nel quale – come sappiamo da un pezzo – viene indicato il Propofol come responsabile del decesso del Re del Pop.

Murray non ha mai negato di aver somministrato il farmaco a Jackson, sostenendo che il suo assistito soffrisse si insonnia cronica. Ma un’anestesista citata dallo stesso coroner nega che il Propofol sia tra i farmaci indicati per questo tipo di patologia e che invece debba essere utilizzato solo ed esclusivamente in sala operatoria, per via degli effetti collaterali che potrebbe causare.

Vero è che nella stanza che ha ospitato le ultime ore di Michael vivo vi era una bombola per l’ossigeno, ma è vero anche che questa era completamente vuota e quindi inutilizzabile in caso di emergenza.

Insomma, tutte storie che conoscevamo da tempo, ma ora abbiamo finalmente il documento ufficiale che inchioda Murray alle proprie responsabilità. E lui cosa fa? Si dichiara non colpevole e per ora se ne torna a casa dopo aver pagato una cauzione pari a 75.000 dollari. E non finisce qui, perché in attesa della prossima udienza (il 5 aprile prossimo), il dottore potrà continuare ad esercitare la propria professione, con il divieto di somministare anestetici e sedativi (e vorrei vedere!).

Come detto ieri, Murray rischia quattro anni di carcere, nel caso venga ritenuto colpevole, e a questo punto forse gli converrebbe scontarli tutti, vista la possibile reazione negativa dei fan di Jackson, che già ieri si sono presentati in massa davanti al tribunale, al grido di assassino, indossando magliette con la scritta “giustizia per Michael”.

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