A beneficio degli ammiratori sfegatati di Celine Dion, mi affretto a spiegare il senso del titolo, onde evitare di ritrovarmi addosso una pioggia di insulti. Tranquilli, non è mia intenzione criticare le qualità canore della vostra cantante preferita, né insinuare che nella sua tappa italiana (l’altra sera ad Assago) abbia steccato.

Celine è una delle più grandi voci che queste orecchie abbiano mai ascoltato, ma evidentemente questo non basta per riempire uno stadio.

Sono passati 12 anni dall’ultima sua apparizione al Forum di Assago, ma la fama italiana della straordinaria interprete sembra essersi fermata lì. Meno di settemila spettatori all’epoca, 6.500 l’altra sera. La differenza è che 12 anni fa Celine Dion non aveva venduto 230 milioni di dischi in giro per il mondo, né aveva ricevuto la montagna di Grammy che può esibire oggi. Un’artista del suo livello avrebbe dovuto riempire San Siro e invece è già molto se la sua data italiana non è stata annullata. Il motivo della scarsa attenzione da parte del pubblico?


Negli ultimi cinque anni Celine Dion ha incassato 400 milioni di dollari, replicando all’infinito il suo “A new day…”. Forte del successo ottenuto in patria dal suo spettacolo live, ha pensato bene di concedersi una tournée che la porterà a toccare 85 città in 24 paesi diversi.

Il problema è che l’Italia non è l’America e, per quanto possa essere grande la sua voce, è impensabile che da queste parti si spendano 345 euro per un posto in prima fila (103 per gli sfigati in fondo al DatchForum).

Alla fine può dirsi anche fortunata se gli organizzatori sono riusciti a dar via così tanti biglietti, visto che il suo show costa qualcosa come un milione di euro! Meritati, per carità, ma decisamente troppi per poter essere recuperati solo con la vendita dei tagliandi.

Dello spettacolo in sé c’è poco da dire: a leggere i giornali ed i giudizi, si direbbe che Celine abbia dato il meglio di sé sul palco, ma l’impressione è che la sua musica live stia diventando sempre più di élite. E non per orecchi raffinati, ma per tasche gonfie.

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Ultimo aggiornamento: Luglio 5, 2008

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